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Il depuratore fantasma di Rapino

INTERVENTI A RAPINO: “LA GIUNTA RISCHIA DI SPRECARE 300MILA EURO DI FONDI PUBBLICI”

Il rischio che la Giunta regionale di centrodestra sprechi 300mila euro di soldi pubblici rimane concreto. Dalla risposta che ho avuto in Consiglio regionale dall’Assessore Imprudente, non è arrivata nessuna esclusione perentoria da qualsiasi tipo di investimento del depuratore industriale del Comune di Rapino, mai entrato in funzione e privo del corpo ricettore. Ciò alimenta i miei dubbi sul fatto che o lui o i tecnici della Regione abbiano mai fatto un sopralluogo sul posto. Se lo avessero fatto, si sarebbero accorti che è, di fatto, impossibile fare qualsiasi intervento risolutore.

Nessuna contrarietà nell’affidare fondi al Comune di Rapino, ma è importante che questi non vadano sprecati in opere inutili. All’origine di questa situazione c’è una delibera scritta male dalla Giunta regionale, che non precisa per quale depuratore sono destinati i 300mila di fondi pubblici. Infatti è bene ricordare al centrodestra che a Rapino si trovano due diversi depuratori. Uno in Contrada Lucina, di tipo civile, che ha ricevuto interventi di sistemazione idrogeologica da ACA nel 2019, è perfettamente in funzione e rifornisce un territorio che va anche oltre la sola Rapino. L’altro, invece, è un depuratore industriale, si trova a Contrada Pretara, è stato realizzato oltre 20 anni fa e non è mai entrato in funzione in mancanza di un corpo recettore. La collocazione più vicina si trova a circa un chilometro e seicento metri di distanza, in un comune diverso, e di fatto questo impianto non potrà mai essere attivato.

Nella risposta a me consegnata, si riconosce che non esistono autorizzazioni per lo scarico, a dire il vero nemmeno per il depuratore in attività, e si delega la responsabilità della scelta ad ACA che in uno studio preliminare in alcuni punti abbastanza stravagante, dichiara che le opere di adduzione per redirezionare i liquami dal depuratore di contrada Lucina ad oggi perfettamente funzionante, ma per loro “in condizioni critiche”, non sono oggetto dell’intervento. Prima rinnoviamo il depuratore, che è inattivo e non ha uno scarico, e poi vedremo come farci arrivare la materia prima da depurare.

Per questo è inammissibile il fatto che la Giunta regionale non escluda a chiare lettere questo secondo depuratore da qualsiasi possibile investimento che, alla luce di tutto ciò, si rivelerebbe inutile. Basta un sopralluogo per rendersene conto evitando così di commettere gli stessi errori già fatti circa venti anni fa. Invito l’Assessore Imprudente a effettuarlo il prima possibile per destinare fondi a interventi che servano veramente, come quelli di contrasto al dissesto idrogeologico. Non è questo il momento in cui possiamo permetterci di sprecare altre risorse.