PNRR ABRUZZO: RISCHIO DI CATTEDRALI NEL DESERTO.
ORA ANCHE SINDACATI E PERSONALE SANITARIO SOSTENGONO QUANTO DENUNCIAMO DA MESI
In Abruzzo rischiamo di avere tante cattedrali nel deserto e buttare alle ortiche milioni di euro del Pnrr in ambito sanitario. Lo diciamo da tempo e finalmente anche sindacati e personale sanitario iniziano ad esternare pubblicamente queste preoccupazioni. Appare sempre più evidente che se la Regione a trazione Fratelli D’Italia, Lega e Forza Italia non accompagnerà alla progettazione di edifici una seria politica di assunzione di personale e messa a sistema delle risorse, assisteremo all’ennesimo fallimento di questa maggioranza sulla gestione del servizio sanitario pubblico.
Tanti soldi ma nessun atto di programmazione, si traduce nella ricetta ideale per perdere un’occasione importante. Gli ospedali e i presidi sanitari abruzzesi sono attanagliati da una carenza di personale cronica. I fatti ci raccontano quotidianamente dei disagi che i cittadini sono costretti a subire a causa delle liste d’attesa infinite, di file al pronto soccorso che durano anche giorni e di reparti congestionati da carenza di Medici, Infermieri e Oss. E davanti a questo quadro desolante, l’Assessore alla sanità Verì e il Presidente di Regione Marsilio continuano a parlare di grandi investimenti, di ospedali nuovi, semi nuovi e di case di comunità, ma ancora non ci dicono in che tempi e in che modo intenderanno mettere a sistema queste strutture.
Per risolvere problemi esistenti si richiede una capacità di governare e una programmazione delle risorse che questo centrodestra ha già ampiamente dimostrato di non avere. L’Arrivo delle ingenti somme legate al PNRR, che ricordiamolo sono sui tavoli delle regioni solo grazie al lavoro del Movimento 5 Stelle al Governo e del presidente Conte, rischiano di mettere ancora più in evidenza questa incapacità di programmazione. E’ chiaro che per il centrodestra è più facile alzare l’asticella e puntare sulla realizzazione di roboanti progetti di cui si potrà valutare la qualità tra anni e anni, che dire come e quando il nostro sistema sanitario pubblico si risolleverà dal baratro in cui è stato lanciato. A meno che l’obiettivo del centrodestra non sia quello di favorire la sanità privata a discapito di quella pubblica.
Se infatti, come denunciato anche da alcune sigle sindacali, a gestire case e ospedali di comunità non potrà essere il pubblico per mancanza di personale allora l’alternativa sarà quella di affidarle ai privati cedendo strutture e servizi pagate con i soldi pubblici a soggetti privati che, per natura imprenditoriale, avranno come primo obiettivo quello del fatturato e non della salute pubblica. Uno scenario inaccettabile che ci troverà sempre sulle barricate affinché non si realizzi” conclude.