Con una corretta applicazione delle normative sulla medicina del lavoro si tutelerà la salute dei lavoratori, il servizio offerto ai pazienti e si scriverà la parola fine su chi strumentalizza le norme per trasferimenti di favore agli amici degli amici.
Il decreto legge 81/08 non trova la giusta interpretazione della norma all’interno delle Asl. Secondo la legge vigente, infatti, il documento dovrebbe essere redatto per designare una valutazione, fondata su parametri oggettivi, del grado di rischio a cui è sottoposto ogni dipendente all’interno delle Asl. E’ evidente che ci sia una carenza della valutazione del rischio a cui sono sottoposti i lavoratori. Pertanto ho interrogato l’Assessore Verì ed il presidente Marsilio per capire in che modo la Giunta regionale vuole intervenire su queste carenze che, oltre a non consentire lo svolgimento del lavoro in sicurezza, è direttamente proporzionale al servizio che gli operatori sanitari svolgono all’interno degli ospedali.
E’ importante specificare che per ciascun lavoratore la direzione deve valutare i rischi a cui è sottoposto in relazione alla specifica mansione svolta. I parametri riscontrati, per legge, devono essere racchiusi in una Cartella del rischio e trasmessi al medico competente che li utilizzerà per formulare il giudizio di idoneità del lavoratore rispetto a quella specifica attività che è chiamato a svolgere. Qualora fra la mansione e lo stato di salute del lavoratore vi sia piena compatibilità si avrà una valutazione di Idoneità; se dalla medesima relazione, invece, risulterà che il lavoratore per svolgere quella mansione ha bisogno di supporti tecnici, organizzativi e procedurali, il medico darà giudizio di Idoneità parziale con prescrizioni.
Ed è proprio a questi lavoratori che si riferisce la mia interpellanza.
Le direzioni devono dare seguito alle indicazioni del medico attuandone le prescrizioni: per esempio fornendo al personale un sollevatore per pazienti, così da consentire a chi dovrà svolgere quelle funzioni di avere un supporto che gli consentirà di lavorare in sicurezza e continuare a svolgere un servizio corretto al paziente. Quello che va combattuto, e su cui la Giunta deve impegnarsi ad intervenire, è la tendenza delle Asl nel cogliere l’occasione di un giudizio di Idoneità parziale per spostare i lavoratori da un reparto all’altro o, peggio, da un reparto ad un ufficio, creando una carenza di personale cronica in molti reparti ospedalieri.
Questa “cattiva abitudine” potrebbe essere vista come una strumentalizzazione delle norme legate al Documento di valutazione del Rischio, dove la finalità non sarebbe più la tutela della salute del lavoratore ma un sistema di favori di varia natura tra direzione, uffici, e organi che gestiscono il lavoro ed il personale stesso. Con la grave ed ingiusta conseguenza che i lavoratori non inseriti nel “sistema” potrebbero trovarsi a supplire le carenze di personale nei reparti vedendo tra l’altro un peggioramento del proprio stato di salute con incremento di infortuni e di richiesta di permessi per malattia, oltre al rischio di creare eventuali danni al paziente che sarà curato da personale non adatto a supplire alle sue necessità.