DEPOSITO TUA LANCIANO, VISITA ISPETTIVA DI TAGLIERI E SMARGIASSI: “CI SONO 36 AUTOBUS IN FERMO TECNICO, A SETTEMBRE RISCHIAMO IL COLLASSO. LA GIUNTA REGIONALE INTERVENGA PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI”
Una carenza di mezzi di trasporto pubblico TUA nell’intera area frentana, con ben 36 autobus fermi per guasti tecnici. Nonostante la graduale riapertura di fabbriche e uffici, e soprattutto in vista di settembre col ritorno a scuola di centinaia di alunni, l’azienda non ha un piano per farsi trovare pronta quando tornerà ad aumentare il numero delle corse e di utenti, col rischio di creare il caos. È questa la criticità più preoccupante emersa da una visita ispettiva al Deposito e all’Officina TUA di Lanciano svolta con il collega Pietro Smargiassi.
Il parco mezzi totale è formato da 146 mezzi. Di questi, ne abbiamo 50 con assicurazione sospesa a causa del taglio del numero delle corse per l’emergenza Coronavirus, ma soprattutto ce ne sono ben 36 fermi per guasti tecnici. Si tratta di autobus che hanno problematiche complesse e, allo stato attuale, non si sa né quando si potrà intervenire per riparare i danni né quando potranno materialmente tornare in strada. È evidente che la sostenibilità delle corse e la necessità di rispondere alle esigenze dei passeggeri sia a grave rischio quando si riprenderanno gli usuali ritmi delle corse. Non solo, ma gravi carenze si registrano anche nel numero di personale che lavora in officina. Se, fino al 2018, erano al lavoro 17 meccanici, adesso sono presenti in organico solamente 7 unità, di cui 2 capiofficina, e nessuno ha più avuto notizie del concorso indetto per fare nuove assunzioni. Una situazione che, unita alle gravi disfunzioni tecniche dei mezzi, rischia di degenerare, provocando disagi inevitabili alla cittadinanza a fronte di un’azienda che non ha ancora dato un indirizzo chiaro su come voglia intervenire al riguardo.
Con l’emergenza Covid-19 avere un parco macchine funzionante al massimo è ancora più importante per il corretto svolgimento di questo servizio pubblico. Infatti, con la necessità di mantenere il distanziamento sociale, un mezzo con 50 posti a sedere può ospitare al massimo 12 persone. Dal momento che le misure restrittive sono ancora in essere e che il virus è tutt’altro che sconfitto, è assolutamente urgente avere tutti i mezzi a disposizione per sopperire al contingentamento dei posti con corse extra, da riattivare col passare dei mesi a patto che la curva epidemica resti sotto controllo. Se da un punto di vista di sanificazione dei mezzi e degli ambienti di lavoro c’è stato l’adeguamento alle normative anti Covid-19, rimangono comunque all’interno della struttura difficoltà che meritano di essere tenute sotto stretta osservazione, come il necessario avanzamento della bonifica dell’amianto presente.
Il fatto che, a giugno inoltrato, la TUA non abbia ancora un piano definitivo per il futuro del trasporto pubblico nell’area frentana, è una cosa grave, che rischia di mandare al collasso il servizio. La mancanza di lungimiranza da parte dei vertici, che se non si attivano causeranno disagi enormi agli utenti, non deve riversarsi sugli abruzzesi quando a settembre ripartiranno fabbriche, uffici e scuole. La Giunta Lega-Fratelli d’Italia-Forza Italia e in particolar modo il Sottosegretario con delega ai trasporto D’Annuntiis, hanno adesso il dovere di mettere il futuro del trasporto pubblico dell’area frentana in cima alle proprie priorità. Il tempo delle chiacchiere e delle attese è finito da un pezzo, e se non si interviene per tempo centinaia di cittadini rimarranno a piedi, senza poter usufruire di un servizio pubblico. E questo non lo possiamo accettare.