Sembra sempre più chiaro il disegno della mappa sanitaria disegnata dalla Regione a trazione Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Una mappa sanitaria che punta alla centralizzazione dei servizi negli ospedali maggiori, dimenticando gli altri territori che vengono abbandonati al loro destino.
L’ennesimo caso si registra nell’unità operativa complessa di Anatomia patologica di Lanciano che, insieme a Urologia, Gastroenterologia, Otorino e Ginecologia, sembra essere vittima di una programmazione inesistente da parte della Asl 02, nel silenzio di un centrodestra ormai sempre più lontano dalle esigenze del territorio.
Nell’unità operativa complessa di Lanciano fino al 2018, vi erano assegnati quattro medici e quattro tecnici. Tra un mese, quando il referente andrà in pensione, rimarrà un solo medico e sono rimasti solo due tecnici, di cui uno solo a pieno servizio, poiché l’altro è operativo solo 3 giorni alla settimana. Stiamo parlando di una realtà che nel 2019 ha eseguito ben 12 mila esami istologici (6 mila per Vasto e 6 mila per Lanciano).
Nel 2020 gli interventi sono scesi a 8.700 e sono legati alla pandemia. Se Lanciano e Vasto dovevano essere Covid Free per indirizzo chirurgico, il calo è da considerarsi su numeri di mobilità passiva?
Sembra piuttosto che alla base ci sia una cattiva programmazione da cui emerge, a mio avviso, la volontà di mandare a morire le unità operative nella sanità frentana, che riceve l’ennesimo schiaffo dall’inerzia di una Regione che si gira sempre dall’altra e di un’Azienda sanitaria incapace di programmare con efficienza le risorse a disposizione.
Se si sta attendendo che per mancanza di personale queste unità operative chiudano i battenti nel silenzio generale si sbagliano di grosso. Il personale uscente va reintegrato! Se nel 2021, come ci auguriamo, gli interventi torneranno ad essere come nel 2019, come si pensa di gestirli se il personale in pensione non viene sostituito?
Un medico non può sopperire al lavoro di quattro e stesso ragionamento vale per i tecnici.
Quello di Lanciano è un territorio che chiede giustizia, la centralizzazione dei servizi negli ospedali maggiori sta lasciando indietro servizi e strutture di prossimità che invece dovrebbero rappresentare una valvola di sfogo per le strutture centrali, e consentire a tutto il territorio di avere unità operative efficienti. L’inerzia della classe politica di centro destra non può essere pagata dai cittadini, così come non può ricadere sui cittadini la cattiva programmazione dei servizi perpetuata dalla direzione Asl.
È il momento che l’Assessore Verì si ricordi di avere in mano la sanità anche di Lanciano e di tutto il suo comprensorio.