OSPEDALE LANCIANO: PRESIDIO ABBANDONATO DOPO MESI DI PROMESSE. SITUAZIONE INSOSTENIBILE TRA CARENZA DI PERSONALE, STRUMENTAZIONI INADEGUATE E PROBLEMI STRUTTURALI
Nella propaganda del centrodestra regionale, il 2021 sarebbe dovuto essere l’anno della rinascita dell’Ospedale Renzetti di Lanciano. I fatti, invece, ci dicono che si sta rivelando una nuova occasione di promesse tradite, disorganizzazione, carenza di personale e decadimento generale del presidio. Non vediamo né una strategia chiara per il presente, né è possibile intravedere una visione per il futuro. Dopo mesi di inefficienze è il momento di dire basta.
Il personale medico è ridotto all’osso. Se i vertici della Asl 02 Lanciano-Vasto-Chieti e della politica regionale fossero veloci a fare i concorsi come lo sono con le nomine, a quest’ora non ci sarebbero problemi per l’Ospedale di Lanciano. Invece abbiamo a che fare con quotidiane carenze di personale e, non contenti, è stato anche programmato lo spostamento temporaneo di personale da Lanciano ad Atessa. Invece di fare assunzioni, come ogni sanità regionale dovrebbe fare, in provincia di Chieti si pensa di intervenire sulle carenze di personale togliendone a una struttura già in difficoltà. Una scelta incomprensibile.
È doveroso prosegue calarsi nella realtà ospedaliera per spiegare la gravità dei fatti. Per la cronica mancanza di professionisti, nel reparto di urologia si sono dovute bloccare tutte le prestazioni nel momento in cui l’unico medico è risultato assente per legittime motivazioni. Ci sono poi gravi ritardi sulle sostituzioni dei Primari.
Si sapeva da mesi, ad esempio, che il Direttore della Unità Operativa Complessa Cardiologia-UTIC sarebbe andato in pensione, e adesso che è in quiescenza l’Azienda non ha ancora nominato nessun sostituto. Ci sono già sedici candidati ritenuti idonei per il ruolo, ma la disorganizzazione cronica della Asl sta rallentando le procedure, con tutti i conseguenti disagi per il lavoro del reparto. Discorso simile per il Primario di Chirurgia, andato in pensione mesi fa e mai sostituito, mentre a breve arriverà il pensionamento anche per il Primario del Pronto Soccorso. Intanto manca da un anno il referente della UOSD Gastroenterologia e non sono ancora stati individuati i coordinatori infermieristici, una figura professionale strategica con funzioni di coordinamento.
In aggiunta a queste problematiche, è assente anche una figura fondamentale per la programmazione come quella del Direttore Sanitario di Presidio, e non può certo essere un intervento alla settimana da parte del Direttore Sanitario Aziendale sufficiente a coprire tutte le gravi lacune.
In questo periodo di tempo nessuno è stato poi in grado di offrire soluzioni né per le carenze di strumentazioni né per le problematiche strutturali. Due casi su tutti: la Tac, promessa all’Ospedale di Lanciano e mai arrivata a destinazione, e la bonifica dell’amianto, di cui non si vede altro che aperture di nuovi cantieri e nessuno in cui i lavori arrivino effettivamente a conclusione.
È evidente che la situazione sia totalmente insostenibile. Dopo tutte queste denunce, sembra essere chiaro che il Direttore Generale della Asl 02 Thomas Schael, così come tutto l’apparato della politica regionale, si stiano dimostrando inadeguati ad affrontare sia l’emergenza pandemica che l’organizzazione del territorio. L’Ospedale Renzetti, ad esempio, doveva essere punto di riferimento per la parte chirurgica e l’area medica, rimanendo Covid-free: una cosa che, di fatto, non si è mai verificata.
È il momento che il centrodestra intervenga con tutti i suoi strumenti a disposizione, valutando anche la rimozione del DG dal proprio ruolo. Una soluzione definitiva non è più rimandabile.