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Chiusa la Chirurgia Ambulatoriale a Chieti

L’Ospedale di Chieti continua a perdere pezzi. Mentre la propaganda della Asl 02 e del centrodestra prova a nascondere la realtà a colpi di visite spot e comunicati stampa, le carte non mentono e mettono in mostra le vere intenzioni della direzione sanitaria e politica.

L’ultimo clamoroso caso riguarda la chiusura della struttura con salette chirurgiche che riuniva in sé diverse specialistiche quali dermatologia, urologia, chirurgia ortopedica e otorino. Parliamo di un’area in cui si svolgevano tra le 2000 e le 2200 prestazioni annue, molte delle quali di vitale importanza per l’individuazione della fase iniziale di tumori. Eppure, ancora oggi non ha avuto alcuna ricollocazione e non si conoscono quali siano i tempi in cui le attività torneranno a pieno regime.

L’improvvisazione regna sovrana nella gestione sanitaria di Regione Abruzzo. Asl e Giunta non si limitano ad accumulare gravi ritardi per la rete Covid, ma si dimostrano del tutto disorganizzati anche nel far fronte alle altre patologie. In questo caso, ad esempio, ci saremmo aspettati che, contemporaneamente alla chiusura di questa struttura nel Corpo L quinto livello, arrivassero indicazioni ad utilizzare altri locali per realizzare questo tipo di interventi.

Invece niente di tutto ciò è avvenuto, con la conseguenza che si intasano le attività di urgenza, aggiungendo caos al caos. Si sono limitati a tagliare le stanze, e i pazienti che chiedono informazioni non trovano alcun tipo di ricollocazione.

A questo punto viene da domandarsi cos’altro debba succedere perché la maggioranza provveda alla rimozione immediata del Direttore Generale della Asl 02 Thomas Schael, che ha già dato prova della sua inadeguatezza sia a dare un’organizzazione efficiente nell’emergenza pandemica che a strutturare un piano di interventi per le altre patologie.

Non esiste solo il Covid e non si muore di solo Covid, e ci sono prestazioni determinanti per tutelare la salute dei pazienti. Ma a quanto pare, Azienda Sanitaria e Giunta regionale si stanno rivelando più bravi a creare problemi invece che a risolverli.

Non staremo in silenzio davanti all’ennesimo disservizio che vediamo nell’area della provincia di Chieti, in particolar modo all’Ospedale Santissima Annunziata, e depositeremo un’interpellanza per sapere come mai, davanti alla chiusura di una struttura utilizzata per prestazioni sanitarie fondamentali, nessuno che abbia responsabilità di governo regionale sia stato in grado di offrire una soluzione alternativa. Limitarsi ai tagli, lasciando tutto il disagio a operatori sanitari e pazienti, è inaccettabile.