L’Onu ha definito la violenza sulle donne come un vero e proprio “flagello mondiale”. Purtroppo, è un fenomeno che non conosce sosta, perpetrato molto spesso proprio da chi dovrebbe proteggere le donne: padri, fidanzati, compagni o mariti.
Secondo i dati ISTAT, il 31,5% delle donne di età compresa fra i 16 ed i 70 anni ha subito violenze di tipo fisico o sessuale nella propria vita. Il 13,6% delle donne, pari a circa 2 milioni ed 800mila italiane, ha subito violenza dal partner attuale o da un ex, il 13,2%, invece, ha subito violenza da parte di uomini estranei, e un restante il 13% da persone conosciute.
Bisogna considerare che, oltre a quella fisica, esiste anche la violenza psicologica dove il carnefice smantella costantemente la personalità della vittima, facendola divenire sempre più insicura, sempre più fragile.
Così come riportato sul sito del Ministero della Salute, in epoca antecedente alla pandemia la Polizia di Stato registrava, in media, una richiesta e/o denuncia per violenza sulle donne ogni 15 minuti, e il lockdown del 2020 e le successive restrizioni hanno fatto sì che le situazioni di disagio e di violenza aumentassero ulteriormente.
La sensibilizzazione ai temi del contrasto della violenza contro le donne va fatta a 360 gradi, non solo a livello teorico: La Società Sportiva Dilettantistica Gotha e il maestro Paolo Di Cintio, vogliono puntare sulla concretezza di un corso di autodifesa.
L’autodifesa è il primo passo per cambiare direzione ed allontanarsi e/o difendersi dal pericolo. Partecipare ad uno di questi corsi è fondamentale per rendersi conto dei propri punti di forza e di debolezza, così da imparare ad usarli a proprio vantaggio. È un modo per comprendere come difendersi a livello fisico, ma non solo: infatti, chi pratica un corso di autodifesa si sente più sicura di sé, più forte a livello fisico e psicologico.
La formazione sarà incentrata sulle tecniche di difesa personale del Krav Maga, una arte marziale israeliana incentrata sulle tecniche di combattimento con contatto a corta distanza, con lezioni teoriche e pratiche, per trasmettere le metodologie per capire quelli che sono i segnali di pericolo provenienti da potenziali aggressori e di suggerire i comportamenti da adottare in caso di minaccia diretta alla propria incolumità.
Sarà basata su lezioni di gruppo in cui vengono simulate le aggressioni e insegnate le tecniche per sventarle, si imparano gli atteggiamenti e i comportamenti da tenere in situazioni di pericolo e si insegna a riconoscere in anticipo la minaccia e come neutralizzarla con l’obiettivo di salvarsi la vita.
La partecipazione sarà gratuita e riservata alle donne, non solo lancianesi ma di tutto il territorio.