SANITÀ: “DAL CENTRODESTRA ZERO PROGRAMMAZIONE PER REGIONE ABRUZZO. LA GIUNTA RISPONDA PERCHÉ IL TEMPO DELLE ATTESE È SCADUTO”
Il centrodestra ha fallito completamente la pianificazione sanitaria per Regione Abruzzo. Sia quella passata che quella futura. Non sappiamo niente sulla Rete Ospedaliera, non è stato definito il fabbisogno delle prestazioni da recuperare, non ci sono idee sulle linee di indirizzo per il riordino della rete territoriale necessaria per pianificare i fondi del PNRR, e mancano addirittura atti che facevano riferimento agli anni scorsi, come il Piano Sanitario Regionale e il Programma Operativo 2019-2021. La sola cosa che sappiamo è che per il 2021 si profila un disavanzo di 107 milioni di euro, ben lontano da quanto prevederebbero il Piano di rientro e le risorse programmatiche, e che abbiamo una mobilità passiva con un saldo superiore a 100 milioni di euro, di cui il 74% considerata ‘evitabile’. Sono osservazioni che non arrivano solamente dalle opposizioni in Consiglio regionale, ma direttamente dal Tavolo di Monitoraggio del Ministero della Sanità. Numeri che rappresentano una bocciatura senza appello per Regione Abruzzo, ed è su questo che chiederò conto alla Giunta con un’interpellanza che ho depositato in Consiglio regionale. Perché i cittadini devono sapere la verità sulla situazione della sanità pubblica abruzzese, senza filtri.
Il verbale del Tavolo di Monitoraggio denuncia moltissime criticità. Tra queste le più gravi riguardano la carenza nella assistenza residenziale e semiresidenziale per gli anziani non autosufficienti, largamente al di sotto del minimo considerato accettabile; la carenza nella assistenza ai malati di tumore per le cure palliative e nella terapia del dolore; le carenze nella implementazione del sistema CUP regionale e nella gestione delle liste di attesa. Senza parlare poi dei gravi ritardi nella adozione di farmaci innovativi e biosimilari rispetto alla media nazionale; del peggioramento della percentuale di pazienti operati entro 2 giorni nei pazienti over 65 con diagnosi di frattura del collo del femore; della forte riduzione nella copertura vaccinale pediatrica per Morbillo, Parotite e Rosolia; della programmazione incompleta e la gestione opaca dei fondi Covid, particolarmente riguardo la gestione del personale.
Le domande che ho intenzione di porre alla Giunta sono molte. A partire dal comprendere cosa abbiano fatto visionare al Ministero visto che, per Statuto, gli atti di indirizzo e programmazione devono passare dal Consiglio regionale ed essere approvati in aula. Finora però niente è mai arrivato sui banchi del Consiglio né delle Commissioni, coinvolte solo per spiegazioni vaghe e senza deliberazioni. Ma un altro tema su cui punterò l’attenzione riguarda il dato vergognoso della mobilità passiva. Abbiamo un saldo di oltre 100 milioni di euro sui pazienti che vanno fuori regione a curarsi. Su questo totale, il 74% è considerato evitabile, di cui il 7% è definito “di prossimità”, ovvero di pazienti attratti geograficamente dalla regione confinante, il 14% circa è considerato “da potenziale inappropriatezza”, ma addirittura il 52% non ha una motivazione evidente, se non, presumibilmente, la cronica indisponibilità di prestazioni dovuta a liste di attesa sempre più fuori controllo.
Rischiamo di arrivare al collasso della sanità pubblica per la totale mancanza di programmazione di questo centrodestra che, in tre anni di legislatura, non ha portato a casa alcun risultato. È inaccettabile che siano gli utenti a pagare le conseguenze del governo di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, forze politiche che con la mancanza di visione potrebbero riportare il sistema sanitario nel commissariamento. Ora mi aspetto delle risposte con fatti concreti da parte dell’Assessore Verì e di tutta la Giunta, perché il tempo è abbondantemente finito.