VIA VERDE, SCARSEGGIA LA MANUTENZIONE E ALCUNI TRATTI ANCORA DA TERMINARE, OCCORRE INCREMENTARE I LAVORI – IL TERRITORIO MERITA L’OPERA FINITA PER UNA FRUIZIONE TURISTICA SEMPRE PIÙ INTERNAZIONALE
La Via verde della Costa dei Trabocchi rappresenta un’immensa ricchezza per l’Abruzzo, un volano per l’economia territoriale e un punto di riferimento per turisti provenienti da ogni parte del mondo. Questo è un dato oggettivo. Come è oggettivo che a distanza di anni la pista ciclopedonale non è stata ancora completata e, anche il tratto considerato terminato e in attesa solo di collaudo, presenta ancora numerose criticità che devono essere sanate.
Accolgo quindi con favore le parole del Presidente di Regione Abruzzo, Marco Marsilio, sulle future iniziative previste sulla Via verde, a partire dall’edizione 2023 del giro d’Italia, mi chiedo però se si intenda iniziare a lavorare concretamente per completare la strada o se dobbiamo considerare anche quest’opera un eterno cantiere, come altre famigerate incompiute in Abruzzo.
Nello scorso weekend mi sono recato da fruitore sulla via verde. Ho affittato una bici e ho percorso il tratto di ciclopedonale tra i più belli della costa adriatica. Con orgoglio ho potuto constatare che i servizi offerti dagli esercenti locali sono altissimi e molto utilizzati dai turisti. Ma ho potuto anche notare che in alcuni tratti il contenimento della vegetazione non c’è, o è realizzato male, tanto che il verde non accuratamente potato invade una corsia della ciclabile costringendo il ciclista a occupare il senso di marcia opposto, con i conseguenti rischi.
E’ davvero inaccettabile che in un contesto del genere, che rappresenta il volano per l’economia territoriale, non si riesca a fare manutenzione del verde. Il progetto prevedeva anche la profilatura delle scarpate e la cura della vegetazione. In alcuni tratti, poi, si è ancora costretti a immettersi nella statale parallela subendo numerosi disagi.
Inoltre la resinatura, per la tutela del manto stradale, è stata sostituita con la vernice e in alcuni punti la segnaletica orizzontale è già consumata e poco visibile; le ringhiere sono già arrugginite e malandate per la mancata stagionatura. L’acciaio Corten, infatti, non può essere utilizzato a ridosso del mare se non trattato preventivamente, cosa che evidentemente non è stata fatta. Infine ci sono accessi alla ciclabile ancora incompleti.
Alla luce di tutto questo non è chiaro come sia possibile ottenere il collaudo finale in pochi mesi. Pertanto bisogna incrementare i lavori, sia per finire i tratti incompiuti, ma soprattutto per manutenere quelli già considerati terminati. Si rischia altrimenti di non avere la certificazione necessaria nei tempi previsti.
Non è possibile ogni anno ascoltare la favoletta che la pista è a un passo dal completamento per scoprire poi che quel passo non viene mai fatto.