Negli ultimi 8 anni il nostro territorio ha perso 56.258 abitanti. La densità di popolazione che abbandona la propria casa è il doppio rispetto alla media italiana. E abbiamo la presenza di stranieri più bassa di 3 punti percentuali rispetto al resto del Paese.
Le aree più interessate dal fenomeno dello spopolamento sono quelle interne e, in modo parziale, anche alcune località costiere.
La decrescita più allarmante è quella dei giovani fino a 31 anni.
È evidente che l’Abruzzo non è terreno fertile per coltivare il futuro dei nostri ragazzi e questo a causa di politiche sorde alle loro esigenze.
Una terra meravigliosa, caratterizzata dalla resilienza della sua popolazione, che però subisce la mancanza di servizi essenziali che la rendono sempre meno appetibile alle nuove generazioni.
La mancanza di strutture, servizi e reali possibilità di crescita, si traduce in un progressivo e inesorabile abbandono. Per questo, al di là degli slogan o di leggi spot, che il Centrodestra continua a propinarci è necessario invertire la rotta e dotare le aree interne dei servizi sanitari, infrastrutturali e sociali necessari. E bisogna farlo subito!