CHIUSO UN PORTONCINO SI APRE UN INFERNO, È IL CASO DELLA PSICHIATRIA IN PROVINCIA DI CHIETI: PESSIMA GESTIONE DEL’EMERGENZA, LA DIREZIONE ASL 02 CHIUDE UN REPARTO DA OLTRE 15 GIORNI PER UN DANNO RISIBILE
È un portoncino rotto e una gestione discutibile dell’emergenza a mandare in tilt i reparti di psichiatria dell’Ospedale Renzetti di Lanciano e nel Santissima Annunziata di Chieti. La vicenda avrebbe avuto inizio lo scorso 23 dicembre, quando un detenuto, ricoverato al Renzetti di Lanciano per problemi psichiatrici, si scaglia contro il portoncino del reparto in seguito a una crisi.
Non è la prima volta che si verificano queste situazioni ma questa volta la direzione strategica Asl 02, ha deciso di chiudere il reparto, perché incontrollabile senza porta, e i pazienti sono stati dimessi o trasferiti presso il nosocomio di Chieti. Ma il reparto di Chieti, attualmente, ha in dotazione 5 posti letto, a causa dei lavori di ampliamento della struttura. Da come ci segnalano, quindi, i pazienti psichiatrici sarebbero ricoverati in corsia, con tutti i disagi del caso!
Pertanto tutta l’offerta psichiatrica della provincia di Chieti, a oggi, si riduce ai 5 posti letto del Santissima Annunziata. E non è dato sapere quando e se il reparto di Lanciano riaprirà, visto che sono passati già 16 giorni che, anche al netto delle feste di Natale, sono un periodo lunghissimo se pensiamo alla necessità di garantire un servizio psichiatrico che tuteli i pazienti fragili e le loro famiglie.
Non è certo pensabile che chi ha bisogno di monitoraggio h 24 sia tenuto in corsia, e tanto meno che sia rispedito a casa prima del dovuto. Una preoccupazione non fondata sul nulla, visto che da oggi hanno aperto un Day hospital a Lanciano per la psichiatria. Una soluzione che non può essere percorsa, poiché un paziente acuto, o un richiedente TSO, non può essere tenuto in custodia diurna per poi tornare a casa la notte. Non parliamo di patologie trattabili a tempo, chi viene ricoverato in psichiatria ha bisogno di monitoraggio costante h 24.
E’ davvero inaccettabile che per un portoncino rotto e non sostituito ci sia un Reparto a Chieti in sofferenza, con già 12 pazienti, e uno a Lanciano chiuso, che qualcuno vorrebbe sostituire con un Day Hospital. Non vorrei che dietro il ritardo per la banale sistemazione di una porta ci sia l’ennesima volontà di depauperare l’ospedale di Lanciano di un servizio essenziale per il territorio. Basti pensare che oggi se venisse previsto un Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO) i pazienti dovrebbero essere mandati in altra provincia, o peggio in altra regione con costi elevati per le casse pubbliche della Asl e quindi della Regione Abruzzo.