Sanità, buco di 128 milioni di euro in Abruzzo: attingere ai soldi dei dipendenti pubblici non è la soluzione, Verì e Quaglieri non sanno come affrontare questa crisi
La volontà, da parte di questo governo regionale, di andare contro il parere negativo dei revisori dei conti in merito al piano di rifinanziamento del disavanzo sanitario, appare tanto azzardata quanto frutto di una totale mancanza di responsabilità sul piano politico. Cercare di coprire questo disavanzo attingendo ai fondi del TFR/TFS dei dipendenti di Regione Abruzzo testimonia, inoltre, la totale assenza di un progetto virtuoso attraverso il quale ripianare il disastro finanziario che il governo Marsilio ha generato. Una prospettiva pericolosa e allarmante sia da un punto di vista tecnico che politico. Preoccupano anche le parole del Consigliere Gatti che hanno lasciato intendere che ci saranno dei tagli lineari alla sanità abruzzese.
Lo abbiamo ribadito durante il Consiglio Regionale che si è svolto in data odierna. L’assise, preceduta nella mattinata dalla seduta della Prima Commissione all’interno della quale si è dibattuto circa il buco di 128 milioni di euro nelle casse della Regione, ha visto una rigida opposizione da parte nostra.
L’Assessore Verì insiste nel descrivere una sanità perfettamente funzionante ed efficiente al punto da non avere alcun tipo di problema ed essere presa a modello anche da altre regioni. Una narrazione di comodo, faziosa e cieca di fronte alla realtà che gli abruzzesi vivono quotidianamente e che è contraddistinta da disservizi, criticità a tutti i livelli e gravi difficoltà nel vedersi riconosciuto il diritto alle cure.
Ci sono 186 milioni di euro di mobilità passiva, perdiamo oltre 40 milioni di euro di mobilità attiva, interi presidi ospedalieri stanno morendo per una serie di azioni scellerate messe in atto da questa amministrazione regionale e la Verì, bocciata alle urne dagli elettori ma promossa dai suoi capi politici, si dimena nell’elogiare le direzioni strategiche aziendali, colpevoli di gran parte di questo disastro. Non solo le applaude ma le ha addirittura riconfermate come premio per il lavoro svolto. Da parte dell’Assessore Verì e dell’Assessore Quaglieri non abbiamo sentito una sola proposta concreta sul come ripianare questa voragine finanziaria da loro stessi creata, ma solo ed esclusivamente un totale scarico di responsabilità, come se ad amministrare, negli ultimi cinque anni, ci fosse stato qualcun altro e non loro.
Ciò di cui si parla è un disavanzo strutturale del quale loro erano perfettamente a conoscenza già dal terzo trimestre del 2023 ma che hanno scelto di ignorare per dare priorità alla loro azione politica. Un buco che hanno tentato di giustificare con investimenti finalizzati a potenziare la sanità delle quattro provincie ma che, invece, non ha trovato alcun riscontro nella realtà, essendo i servizi drammaticamente peggiorati sul territorio laddove non direttamente spariti.
Ora, nel vano tentativo di arrestare quest’emorragia di bilancio, invece di predisporre un piano strategico per il ripianamento delle casse, provano ad arginarlo ricorrendo a un’azione emergenziale come quella di attingere ai soldi dei dipendenti pubblici: una follia totale. Hanno scelto di ignorare il parere negativo dell’organo tecnico che ha esplicitamente chiarito come questa legge non abbia le gambe per camminare: andare contro questa indicazione è una responsabilità politica e una responsabilità finanziaria che questa maggioranza di centrodestra ha scelto di assumersi.