Schael tace sul taglio ore del personale ausiliario mentre decine di professionisti vogliono conoscere il loro destino
Ancora una volta il Direttore Generale della Asl2, Thomas Schael, ha perso una buona occasione per fare il direttore dell’azienda sanitaria e non il politico. Ormai sempre più schierato dalla parte della destra, che lo ha nominato e riconfermato, parla di tutto ma non proferisce parola circa il taglio della metà delle ore di lavoro al personale ausiliario. Forse al Direttore non è chiaro che ci sono decine di professionisti che attendono chiarimenti, mentre lui continua a glissare e a non rispondere su quella che si configura come un’azione in netta violazione dell’art.2 della legge 9/2024 approvata proprio in questi giorni in Consiglio Regionale.
Al tempo stesso non risponde a chi evidenzia una pessima riorganizzazione della spesa, senza un piano di rientro approvato dalle Commissioni e dalla Giunta. Leggendo le sue dichiarazioni, riportate da alcune testate giornalistiche, viene spontaneo domandarsi perché non sia sceso in campo in occasione dell’ultima tornata elettorale regionale, visto che parla e agisce più da uomo di partito, che da direttore tecnico. Uno come tanti, insomma, di quelli che, pur di difendere la propria compagine politica nega l’evidenza e si deresponsabilizza di tutto addossando ad altri colpe e demeriti. Peccato, però, che il Direttore Schael sia chiamato a fare gli interessi della collettività, la stessa gravata da una sanità sempre più lontana dalle esigenze dei territori.
Con le sue affermazioni il Direttore Asl ammette l’esistenza del problema – quello legato alla carenza di farmaci – ma cerca di derubricarlo a “temporaneo” o, comunque, “poco rilevante”. Parole insensate e irresponsabili, che male si sposano con le necessità di coloro i quali hanno bisogno di cure immediate e tempestive. Il manager, che magari vorrebbe anche essere Assessore emerito alla Sanità, parla di “gestione dei conti” e “ottimizzazioni di processi” da mettere in campo, ma non spiega come e perché, ed è anche per questo che ho chiesto l’audizione, con carattere d’urgenza, in Commissione Sanità. Venga a illustrarci come intende agire per riorganizzare l’azienda, per fare fronte alle ore di lavoro tagliate al personale ausiliario, ai servizi che vengono depotenziati, e alle interminabili liste d’attesa che gravano anche sul privato, in difficoltà nel gestire l’enorme richiesta di cui deve farsi carico.
Questo governo regionale di centrodestra ha prodotto, e continua a produrre, enormi danni alla sanità abruzzese, anche e soprattutto attraverso le direzioni strategiche delle Asl nelle quattro province. In queste ore ci vengono segnalate scarsità di provette, di set per i prelievi ematici, farmaci, personale per il piano ferie estivo, carenze di specialisti e, come menzionato dallo stesso Schael, le criticità dell’UTIC legate all’assenza di cardiologi. Inoltre continuiamo a leggere comunicati stampa firmati dalle aziende che raccontano tutt’altro, nel maldestro tentativo di addolcire una situazione tristemente amara. I cittadini sono delusi, arrabbiati e rassegnati.
La gestione della sanità in Abruzzo deve cambiare radicalmente. Quanto prodotto finora è stato un fallimento dopo l’altro. Dal Direttore Schael attendiamo spiegazioni in Commissione sanità, la sua propaganda deve lasciarla fuori dall’azienda che gestisce.