Verso la fine degli anni ’90 l’ATER Lanciano/Vasto ha iniziato la costruzione di un immobile residenziale da 19 appartamenti in via Sigismondi a Lanciano.
L’immobile ha avuto una storia estremamente travagliata, con un cantiere aperto nel 1998 e bloccato nel 2000 per il fallimento dell’impresa appaltatrice. L’immobile da allora è fermo, con la struttura in cemento armato completata insieme a parte delle tamponature.
Dopo un lungo periodo di stasi, il progetto venne riesumato nel 2008 riappaltandolo ad un consorzio di imprese di Pescara che si sarebbero impegnate a completarlo rilevandone una parte. Dopo lunghe discussioni, il consorzio si tirò indietro e non se ne fece più nulla.
ATER cercò di andare avanti, sempre con una ipotesi di cessione parziale, ma senza riuscire a portare avanti il progetto. Nel 2012 a seguito di una revisione del progetto emerse che il palazzo non era compatibile con le nuove normative sismiche che rendevano obbligatori diversi adeguamenti per poterlo completare.
Lanciano è uno tra i comuni abruzzesi classificati a maggiore “tensione abitativa”, e ci sono lunghe liste di attesa per l’accesso ad alloggi di edilizia popolare. Su questo progetto sono stati assegnati già 680.000 € di fondi, di cui circa 400.000 già spesi. Le stime necessarie per il completamento prevedono un importo di circa 1.250.000 € di cui ATER ha una propria disponibilità per circa 400.000 €
L’edificio è attualmente abbandonato, e viene usato come rifugio da spacciatori e tossicodipendenti.
Gli abitanti del quartiere, esasperati dai continui ritardi e dalla situazione di fatto creatasi, hanno lanciato nel 2018 una raccolta firme per chiederne l’abbattimento, ipotesi che era stata già valutata dalle strutture commissariali che nel tempo si sono avvicendate, ma sempre scartata perché rappresenterebbe un pesante danno erariale e alla credibilità delle istituzioni.
Da allora viene periodicamente rivalutata l’ipotesi di vendere il fabbricato nello stato in cui si trova, cercando di contenere la perdita, o portare a termine il progetto e consegnare alla città gli alloggi attesi da oltre 20 anni. Fino ad oggi si è continuato a non decidere e a nascondere la polvere sotto il tappeto.
Una decisione tra le tre scelte possibili di abbattere , vendere o completare l’immobile ormai è improcrastinabile, perchè lasciare il fabbricato e l’intera zona in questo stato di profondo degrado non è più possibile. Il finanziamento necessario per il completamento nel rispetto delle più recenti normative sismiche e di risparmio energetico è di € 828.504,13.
Ho richiesto che venisse messa a disposizione questa somma in due annualità, del resto ATER Chieti ha ricevuto dal 2018 al 2020 un finanziamento sulla spesa corrente di 400mila euro annui per il risanamento del debito pregresso e quest’anno ulteriori fondi per 400 mila euro per il completamento della “Casa dello studente” un altra opera incompiuta da circa 30 anni.