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Cure Covid a Domicilio

CURE COVID A DOMICILIO: “REGIONE ABRUZZO INTERVENGA SUBITO PER EVITARE NUOVE SATURAZIONI DEGLI OSPEDALI”

Ho depositato una risoluzione per impegnare la Giunta regionale a dare seguito a una Circolare del Ministero della Salute e implementare la cura del Covid a domicilio. Per ogni malato che riusciamo a trovare in tempo, possiamo limitare il contagio e dare le cure di cui necessita a casa, senza intasare gli ospedali e prima che la situazione si aggravi.

Ma, per farlo, è essenziale avere una medicina del territorio ben strutturata. Cosa che Regione Abruzzo ad oggi NON ha. Il motivo è che l’organizzazione delle USCA è sbagliata: come si può prevederne una per ogni 50mila abitanti senza tenere conto del territorio? O delle difficoltà a raggiungere le aree interne? O della densità abitativa assolutamente disomogenea tra province?
Tutte domande a cui il centrodestra deve rispondere dando soluzioni certe e applicabili! Bisogna cambiare passo in fretta, inutile perdere altro tempo. Mi auguro che la maggioranza approvi la mia risoluzione e, soprattutto, dia seguito ai impegni che per ora rimangono tali solo sulla carta.

Fino a oggi Regione Abruzzo ha approvato sia il ‘Piano di Potenziamento e Riorganizzazione della Assistenza Territoriale per Emergenza Covid’ che il ‘Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale per la gestione dei pazienti Covid-19’, per isolare e assistere i pazienti, tracciare i possibili contatti e ridurre la necessità di ospedalizzazione. Una strategia che si fonda sulle USCA (Unità Speciali di Continuità Assistenziale) ma che, visti i risultati, ha mostrato gravi carenze organizzative.

Infatti, nonostante l’esperienza di questi mesi abbia dimostrato come sia preferibile seguire le persone attraverso la “medicina del territorio”, Regione Abruzzo ha indicato un rapporto di una USCA ogni 50mila abitanti. Un calcolo molto discutibile vista l’orografia dei nostri territori, la difficile situazione delle aree interne e la densità media della popolazione disomogenea nelle varie province. Questa struttura evidentemente precaria e lacunosa, potrebbe aver anche inficiato sulle fasce di rischio Covid e sul fatto che l’Abruzzo sia tra le regioni ad aver passato meno giorni in zona gialla. Tra i vari indicatori, infatti, è presente anche la sofferenza del sistema sanitario indicata dalla saturazione dei posti letto negli ospedali: dove manca una medicina territoriale efficiente, come in Abruzzo, è inevitabile che le cure debbano spostarsi nelle strutture, che vengono conseguentemente intasate.

Per questo è urgente dare un cambio di passo, e con questa risoluzione chiedo al centrodestra di lavorare per potenziare la medicina territoriale, assicurando l’attuazione nel più breve tempo possibile della circolare ministeriale, avvicinando così la sanità ai cittadini. Ridurre il carico sulle strutture ospedaliere è fondamentale, specialmente con le riaperture degli ultimi giorni.

Non c’è un minuto da perdere.

La Giunta deve impegnarsi a ottenere questo risultato fondamentale per la salute degli abruzzesi, dando seguito alla circolare del Ministero della Salute proprio in materia di gestione domiciliare di pazienti con infezione da SARS-CoV2.