Oltre a tutte le difficoltà che sono sorte dal dover affrontare l’emergenza Covid-19, a partire dalla cronica carenza di Dispositivi di Protezione Individuale, nell’ospedale Renzetti di Lanciano il personale è costretto a convivere con alcune gravissime problematiche logistiche della struttura, tali da rendere potenzialmente pericolose non solo le aree in cui si interviene su pazienti positivi al virus. È il caso del reparto Ostetricia/Ginecologia dove, a 10 anni dalla prima segnalazione, non è stato eseguito alcun intervento di bonifica dei pavimenti in cui si trova l’amianto, nonostante le lesioni riportate negli anni.
Ho portato all’attenzione del Consiglio regionale questo caso attraverso un’interpellanza, dato che mi occupo da anni della vicenda, ben prima di diventare Consigliere regionale. Fui io a presentare il primo esposto in Procura al riguardo e trovo inaccettabile il fatto che ancora oggi sia presente amianto all’interno di alcuni reparti e, soprattutto, in un’area come quella di Ostetricia/Ginecologia, Nido e Sala Parto.
Fino a oggi si sono susseguiti interventi temporanei, che nulla hanno a che vedere con una bonifica reale della pavimentazione, che è ciò di cui l’ospedale ha urgente bisogno affinché non esistano ulteriori rischi per la salute di chi lo attraversa. Neppure l’intervento della Guardia Forestale, che ha rilevato nel lontano 2015 la presenza di amianto nella pavimentazione di diversi reparti dell’Ospedale Renzetti, tra cui appunto Ostetricia/Ginecologia, è servito a sbloccare una volta per tutte la situazione. Abbiamo assistito a una serie infinita di rimpalli vari, perdite di tempo, esposti e diffide, tra il Comune e la Asl Lanciano Vasto Chieti, senza che venisse assunta una soluzione definitiva. Neppure una Sentenza del Consiglio di Stato, che ha chiarito i dubbi su chi dovesse eseguire i lavori, a tutt’oggi detta tempi certi alla bonifica. E oggi ne paghiamo le conseguenze perché, in piena emergenza Coronavirus, è molto più complicato creare corridoi dedicati ai pazienti Covid dal momento che anche altre aree della struttura non sono in sicurezza. Tutto ciò all’interno dell’Ospedale Renzetti di Lanciano che, ricordo, secondo le direttive della Asl sarebbe dovuto rimanere Covid Free.
Mi aspetto che l’Assessore Verì dia delle risposte su quando, una volta per tutte, la bonifica dell’amianto avverrà e sarà finalmente messa al sicuro la salute delle persone, ma rimane il fatto che la gestione caotica a cui stiamo assistendo adesso, e le nuove problematiche che nascono quotidianamente, tornano a evidenziare la necessità di una nuova struttura nel territorio frentano. Troppo spesso questa zona dell’Abruzzo è stata presa d’assalto durante ogni campagna elettorale, con promesse altisonanti poi puntualmente smentite dai fatti. In alcune recenti dichiarazioni, il futuro direttore dell’azienda sanitaria regionale, Claudio D’Amario, ha espresso pubblicamente la disponibilità di 90 milioni da spendere subito per costruire un nuovo ospedale. Chiunque riuscirà ad andare oltre gli slogan e a portare risultati concreti avrà il nostro plauso, ma ora vogliamo vedere i fatti. Gli spot hanno stufato tutti i cittadini abruzzesi.