In Abruzzo, infatti, molti corsi messi a catalogo sono bloccati dal mese di settembre, e a oggi non è dato sapere quando ripartiranno; altri non sono mai partiti per mancanza di adesioni, perché ritenuti inutili a una riqualificazione, o lontani dalle esigenze del territorio abruzzese in termini di ricaduta professionale. Questo succede quando chi è alla guida delle istituzioni locali non conosce il territorio che amministra e non applica il dovuto ascolto alle reali esigenze dei cittadini.
Attenzione, il blocco dei corsi di formazione è un elemento tutt’altro che secondario, poiché rende impossibile iniziare la fase di accompagnamento al lavoro e lo sblocco delle procedure per l’erogazione del SFL (Supporto Formazione Lavoro), che avrebbe dovuto supportare tutti quei soggetti che dalla sospensione del RdC non hanno di che vivere e attendono di iniziare la formazione promessa nel patto GOL stipulato.
In questo quadro generale in Abruzzo il Piano Attuativo regionale per il programma GOL rischia, quindi, di non essere più coerente con le normative nazionali, con buona pace di tutti quei cittadini che dal 31 luglio si sono visti tagliati fuori da una vita dignitosa con un sms e ai quali oggi non viene garantito un bel niente: né sussidio, né possibilità di formarsi per rientrare nel mondo del lavoro.
L’ennesima umiliazione che gli abruzzesi più in difficoltà devono subire dal Governo di centrodestra, che prima li ha definiti fannulloni, o divanisti, e ora non gli permette di lavorare perché incapace di mantenere quanto promesso.
Il centrodestra conferma ancora una volta di avere poche idee e confuse, lasciando migliaia di abruzzesi senza opportunità, sostegni e riqualificazione professionale. Ho voluto presentare questa interpellanza, che mi auguro sia inserita nel prossimo Consiglio regionale utile, per avere risposte dal Presidente Marsilio e dall’assessore competente. Ora, a pochi mesi alla fine della legislatura pretendiamo che calino la maschera della propaganda e inizino ad affrontare i problemi reali, dell’Abruzzo reale.
Sono troppi i cittadini che ci chiamano terrorizzati all’idea di rimanere in mezzo alla strada e questo non è accettabile. Se Fratelli D’Italia, Lega e Forza Italia non sono in grado di dare certezze agli abruzzesi in cerca di lavoro, dovrebbero almeno ammettere che, come i loro compagni di partito a Roma, non sono in grado di arginare l’emergenza sociale in Abruzzo.
E mentre vanno in giro stringendo mani e sostenendo che tutto va splendidamente in Abruzzo grazie a loro, i servizi sociali degli enti locali esplodono di richieste e finiranno per implodere quando, a gennaio, si troveranno a gestire l’assegno di inclusione, misura che scimmiotta il reddito di cittadinanza senza avere nessuna speranza di soccorrere le emergenze reali.