Ci sono casi eclatanti di cattiva gestione come il mammografo nell’ospedale di Atessa. Chiediamo che, almeno dove gli interventi sono di facile risoluzione, si proceda immediatamente e senza ulteriori ritardi
Giace abbandonato come un rifiuto il mammografo dell’ospedale di Atessa, che attende da mesi e mesi che venga rifatto il pavimento nella stanza che dovrebbe ospitarlo. Parliamo di un importante macchinario per la diagnostica dei problemi legati al seno che, se funzionante, potrebbe snellire di molto le liste d’attesa per le visite. Ma è fermo per quattro mattonelle, questo è l’ennesimo esempio di come la Asl 02 di Lanciano Vasto Chieti versi in una situazione di totale abbandono. Non c’è programmazione, non c’è continuità nei lavori ed il servizio ai cittadini abruzzesi è carente.
Siamo in un perenne cantiere, che non vede mai fine su lavori ordinari e di prima necessità. Il mammografo di Atessa è un esempio, ma potremmo citare il problema dell’amianto nell’Ospedale di Lanciano, l’ecografo mai arrivato nell’ospedale di Guardiagrele, la carenza di personale cronica nei nosocomi maggiori della Asl 02 e i reparti che non hanno strutture adeguate per consentire al poco personale presente di svolgere al meglio il proprio lavoro. Un elenco di criticità che potrebbe essere infinito e che rappresenta tutta l’incapacità di gestione della politica locale che continua a vendersi come soluzione di problemi che invece persistono.
Siamo abituati a vedere la Sanità al centro dei dibattiti di ogni campagna elettorale, a qualsiasi livello istituzionale.
Sentiamo tante promesse, come quelle che sono state pronunciate alla vigilia delle elezioni regionali, ma alla fine i risultati non arrivano e a rimetterci sono sempre i cittadini abruzzesi. Mi domando come possa la ASL non fare i controlli necessari a tutela degli abruzzesi che in ospedale devono starci, per lavoro o per ricevere cure. È una mancanza di attenzione che registriamo in diverse strutture e questo non è più accettabile. L’Assessore Verì deve immediatamente agire, almeno in quelle situazioni, come per esempio il mammografo di Atessa, dove l’intervento risolutivo è di immediata e semplice realizzazione.