TRASPORTO EMERGENZA/URGENZA ASL 02: “INERZIA DI ASL E GIUNTA REGIONALE METTE A RISCHIO UN SERVIZIO ESSENZIALE. IL FUTURO DELLE ASSOCIAZIONI E DI CENTINAIA DI PROFESSIONISTI È IN PERICOLO”
L’inerzia della Asl 02 e il mancato rispetto di un impegno scritto preso a febbraio sta mettendo a repentaglio il futuro del trasporto sanitario di emergenza/urgenza su tutto il territorio della provincia di Chieti. Le associazioni che si occupano di questo servizio che può fare la differenza per la vita dei pazienti, dopo anni di attività svolta con un ribasso fino al 40% rispetto alle tabelle ministeriali, sono costrette a vivere alla giornata, senza poter fare investimenti né programmazione del lavoro.
Il motivo è che nella sanità teatina regna il caos e non c’è nessuno tra i vertici aziendali capace di risolvere la situazione. Si limitano a fare promesse che poi, puntualmente, non mantengono. Tutto questo è intollerabile, e al riguardo ho depositato un’interpellanza in Consiglio regionale per avere risposte il prima possibile da parte della Giunta Marsilio, che avrà così il dovere di fare chiarezza sulla vicenda.
I servizi di trasporto sanitario emergenza/urgenza sono erogati dalle associazioni citate nella delibera della Asl 110 del 30 gennaio 2020. Alla vigilia della scadenza dei termini degli accordi, le associazioni hanno proposto all’Azienda Ospedaliera un rinnovo biennale con un incremento dei corrispettivi fissi e variabili di circa il 40%, in modo così da adeguarsi alle cifre previste dalle tabelle ministeriali. Una richiesta sacrosanta visto l’enorme ribasso con cui vengono pagati i servizi da anni, a cui la Asl ha risposto accordando un aumento di solo il 20%, con una comunicazione alle Associazioni nel febbraio 2021.
Una promessa rimasta sulla carta intestata. Finora, infatti, non solo l’azienda si è limitata a prorogare i servizi fino al 30 giugno, ma ha anche sottoposto la richiesta di aumento alla condizione risolutiva espressa dell’aggiudicazione di un appalto regionale che avrà la Asl dell’Aquila come capofila. Questo significa, in sostanza, che la sanità regionale ha intenzione di esternalizzare i servizi, disperdendo così il patrimonio di conoscenza che le tante professionalità presenti nelle Associazioni hanno accumulato in questi anni. Sono operatori sanitari che conoscono per filo e per segno il territorio, con esperienze pluriennali, a cui la sanità regionale sembra voler voltare le spalle.
Si tratta di un’ipotesi a cui mi opporrò con tutte le forze. La Asl di Pescara ha infatti già fatto un bando analogo e i risultati sono stati fallimentari. Non si può commettere nuovamente il solito errore. È un dovere della politica regionale assicurare ai cittadini un servizio sanitario efficiente ed efficace, invece con queste attività si stanno mettendo sul lastrico le Associazioni, che già in mancanza dei provvedimenti amministrativi non possono emettere fatture per i servizi erogati da gennaio 2021, e tutti i lavoratori.
Adesso dall’Assessore Verì mi aspetto risposte chiare e definitive, perché in ballo ci sono oltre 200 famiglie a cui deve essere garantito un futuro.