Nomina Campitelli: una grave violazione dello statuto regionale, Marsilio elude la legge per accontentare i malumori del suo centrodestra
Due mesi dopo l’election day la priorità del Presidente Marsilio è quella di tenere unita la sua maggioranza di centrodestra, perennemente spaccata dalla spartizione di poltrone e ulteriormente messa a dura prova da gelosie e litigi interni che ne stanno minando la stabilità.
Dopo aver assistito ai battibecchi che hanno portato alla nomina dei Presidenti di Commissione e al giro di surroghe per entrare in Consiglio Regionale, gli abruzzesi devono ora subire l’affronto di una palese violazione dello Statuto regionale attraverso la quale il Presidente Marsilio, per tramite di un decreto da lui firmato, assegna a Nicola Campitelli, fresco di nomina di presidenza della terza commissione, le deleghe in materia di rifiuti, urbanistica e territorio, demanio marittimo, energia e paesaggio.
Competenze e ruoli da assessore a lui che, però, assessore non è, essendo rimasto fuori dalla Giunta ed occupando la posizione di Consigliere regionale. Nella convinzione di poter agire indisturbato, il Presidente Marsilio tenta una forzatura amministrativa che non dovrebbe appartenere a un uomo delle istituzioni e che, inoltre, creerebbe un pericoloso precedente: un consigliere non può essere al contempo assessore, anche in assenza di nomina formale. Marsilio, Campitelli e il centrodestra se ne facciano una ragione.
Appare evidente la difficoltà del Presidente Marsilio di accontentare tutte le richieste che arrivano dai partiti della sua coalizione, ma non per questo può eludere o aggirare la legge: l’articolo 14 del decreto legge n.138 del 2011, poi convertito con legge n.148 del 2011 parla chiaro e non lascia spazio a questo genere di sveltine che offendono i componenti del Consiglio Regionale, la volontà degli elettori e la dignità del popolo abruzzese.
Campitelli, invece, dovrebbe focalizzare la propria attenzione sugli obiettivi della Terza Commissione – di cui ha voluto la presidenza – e spiegare il perché dei ritardi nei rimborsi agli agricoltori per i danni da peronospera dello scorso anno. Le grandi promesse da campagna elettorale sono alle spalle e la triste verità torna a galla con maggiore prepotenza: questo centrodestra ha completamente abbandonato intere categorie di professionisti del mondo agricolo, gli stessi che chiedono risposte alle loro necessità ma che, invece, si vedono messi in secondo piano rispetto alla spartizione di poltrone di chi li governa.
A tutela dei cittadini e a difesa del valore delle istituzioni, solleveremo la questione in tutte le sedi competenti: un’azione di questo genere non è ammissibile.