A quanto pare sembra che anche il centrodestra, almeno quello regionale, si sia reso conto dell’importanza della manovra Superbonus 110%.
Ci fa piacere che ci sia stata, finalmente, un’ammissione dei benefici che questa manovra, realizzata dal Movimento 5 Stelle con il Governo Conte, ha portato anche in Abruzzo. Del resto smentire i numeri è impossibile. Ascoltando le parole entusiastiche del Presidente del Consiglio regionale Sospiri sul Superbonus, però, viene da chiedersi perché non vada a citofonare alla porta romana dei suoi compagni di partito, e di coalizione, che di fatto il Superbonus lo stanno massacrando.
Un’azione che dovrebbe essere propedeutica a qualunque tipo iniziativa legislativa regionale, se davvero si vuole essere presi sul serio. Anche perché in Abruzzo il centrodestra non fa altro che prendere in prestito la proposta del Superbonus regionale presentata già dai consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle in varie regioni italiane. Anche in Abruzzo, infatti, il nostro gruppo Consiliare ha presentato un pacchetto normativo composto da due Mozioni e una Proposta di legge di cui sono primo firmatario. Con le Mozioni chiediamo, appunto, alla Regione a trazione centrodestra di farsi promotrice con il Governo nazionale, di azioni volte al recupero del Superbonus 110% , e non 90%, come invece previsto dai decreti del Governo Meloni.
Mentre con la Proposta di legge regionale, così come già avvenuto in altre regioni italiane, chiediamo in sintesi che la Regione Abruzzo, a tutela delle imprese edili in crisi di liquidità intervenga, in veste di prenditore ultimo dei crediti di imposta, contribuendo a sbloccare il mercato dei crediti per la realizzazione di interventi realizzati da imprese abruzzesi e sul territorio regionale, finalizzati al miglioramento dell’efficienza energetica e la riduzione del rischio sismico degli edifici, tra cui il Superbonus 110%, il bonus ordinario per efficientamento energetico, il bonus ristrutturazioni ed il sisma bonus, che sono a tutt’oggi in vigore, senza aggravio di spesa.
Ora, se il Presidente del Consiglio vuole lavorare in questa direzione, davvero e non solo per fare propaganda, magari al fine di scrollarsi dalle spalle un po’ del disastro che il suo centrodestra sta facendo al governo, troverà nel M5S un attento interlocutore, al contrario non ci faremo prendere in giro da nessuna campagna di restyling del consenso.