Inaccettabile ritardo sulla programmazione. Dopo oltre 42 mesi di governo, il Centrodestra fallisce anche sulla sanità
Vogliamo che il diritto alle cure sia garantito per tutti i cittadini abruzzesi attraverso il servizio pubblico. Sembra una richiesta scontata ma purtroppo in Abruzzo non lo è. Il servizio sanitario, particolarmente nella Asl 02, è al collasso e i numerosi disservizi con cui gli utenti devono fare i conti ogni giorno ne è la prova.
Sono mesi che denunciamo carenze di personale, liste d’attesa lunghissime e mancanza di strumentazioni, che rendono impossibile eseguire esami diagnostici e cure. Adesso basta, l’Assessore Verì continua a promettere grandi investimenti e soluzioni, ma solo a parole. La verità è che il centrodestra è sordo alle esigenze del nostro territorio. Questo ho ribadito questa mattina in una conferenza stampa pubblica proprio davanti all’Ospedale Renzetti di Lanciano, luogo simbolo della mia battaglia a tutela del diritto alla salute.
Il centrodestra ormai è al governo regionale da 42 mesi e non è stato in grado di produrre degli atti di programmazione necessari a ottimizzare il lavoro delle Asl: Piano Sanitario regionale, Rete Ospedaliera e Rete territoriale per ora ancora non sono pervenuti. Qualunque cosa arriverà, se arriverà, nei prossimi mesi sarà in estremo ritardo e inutile. Si naviga a vista tanto che le Asl agiscono ancora con atti di programmazione della scorsa legislatura e quindi pre pandemia.
Basterebbe questo per far alzare dalla sedia qualunque legislatore, e invece esponenti di Fratelli D’Italia, Lega e Forza Italia, con l’arroganza che li contraddistingue, continuano a propagandare su atti e programmi che il tavolo di monitoraggio ministeriale starebbe valutando. Peccato che in Consiglio regionale questi carteggi non siano mai arrivati e la voce dei territori non sia stata ascoltata. Il nostro ospedale a Lanciano sta pagando a caro prezzo questo pressapochismo e lo vediamo ogni giorno. La struttura è letteralmente abbandonata a se stessa e le condizioni in cui sono costretti a operare i lavoratori sono inaccettabili.
Il presidio non ha servizi minimi per un DEA di primo livello, rischia il declassamento e, a lungo termine, anche la chiusura. Ma forse l’obiettivo del centrodestra è proprio questo. Del resto la centralizzazione di personale e servizi verso la struttura di Chieti vanno proprio nella direzione dell’abbandono dei presidi come il Renzetti, o anche altri ospedali delle aree interne. Una tendenza che deve essere contrastata con fermezza. Il territorio frentano, e in generale la zona sud della provincia, hanno la necessità di avere degli ospedali efficienti. Parliamo di un bacino di utenza molto ampio che per la morfologia del territorio e dei collegamenti non sempre può raggiungere in tempi utili l’Ospedale di Chieti.
La popolazione ha già dimostrato la sua volontà: sono state raccolte migliaia di firme in difesa del presidio ospedaliero di Lanciano, eppure il centrodestra e la direzione strategica della Asl 02 continuano a non ascoltare la voce dei cittadini.
Tutto sembra un gioco politico in cui a rimetterci sono gli utenti. E mentre alcune aziende sanitarie, probabilmente sono impegnate a fare politica anche all’interno dei reparti, in provincia di Chieti, per esempio, non è possibile fare esami diagnostici in tempi congrui, fare una Tac o una risonanza magnetica o altri esami strumentali. Tutto ciò non è più accettabile, noi continueremo ad ascoltare i cittadini e a portare la loro voce all’interno delle istituzioni. Il centrodestra se ne faccia una ragione e inizi a lavorare davvero per il bene comune degli abruzzesi.