Sanità: Carenza di personale, liste di attesa più lunghe, pensionamenti senza sostituzioni. La mancanza di programmazione del centro-destra sta mettendo in ginocchio la sanità abruzzese
La completa assenza di programmazione da parte della Giunta regionale di centro destra e dell’Assessore Nicoletta Verì, sta mettendo in ginocchio il sistema sanitario regionale. Due Asl su quattro, quella di Teramo e quella di Pescara, non hanno un Direttore Generale. Per le altre due, a Chieti manca il Direttore Sanitario, all’Aquila manca il Direttore Amministrativo. Le liste di attesa si allungano, la carenza di personale è cronica, e continuano a latitare nuove assunzioni a seguito di pensionamenti. Proprio su quest’ultimo caso, avevo chiesto spiegazioni all’Assessore, dal momento che nel piano del fabbisogno mancava qualsiasi accenno a nuove assunzioni per sostituire gli operatori sanitari andati in pensione.
Per spiegare concretamente cosa significhi fallire sulla programmazione a lungo termine, è giusto raccontare ciò che sta succedendo in alcune strutture. All’Ospedale Renzetti di Lanciano, per esempio, non è ancora stato sostituito il primario di Gastroenterologia, già in pensione da diversi mesi, e attualmente nel reparto lavorano solamente tre medici. Un organico chiaramente insufficiente dal momento che, nello stesso reparto di Vasto, operano sei professionisti. Il personale è costretto a lavorare senza sosta pur di tenere in piedi i servizi necessari agli utenti, e il rischio è che la comprovata professionalità dei singoli medici, che vanno ringraziati per gli sforzi straordinari che compiono, sia messa a repentaglio da turni infiniti che minacciano i diritti inviolabili dei lavoratori.
Eppure l’Assessore e la direzione generale della Asl 2 non si sono fatti problemi a scaricare sui lavoratori l’assenza di programmazione, che avrebbe consentito di iniziare un percorso di nuove assunzioni e di investimenti seri per il futuro della sanità abruzzese. E nei prossimi mesi, con l’imminente pensionamento di un urologo, del Direttore dell’area medica e di altri professionisti del Renzetti, la situazione si aggraverà ancora.
Se a questa cronica mancanza di personale, aggiungiamo il fatto che all’ospedale di Chieti agiscono 45 anestesisti, mentre per tutto il comprensorio lancianese e di Vasto ce ne sono solo 30, viene il dubbio che lo scopo dell’amministrazione politica e manageriale sia quello di accentrare tutti i servizi nel Capoluogo di Provincia. Sembra evidente che presidi come il Renzetti, che dovevano essere il fiore all’occhiello della nostra Regione, vengano piano piano abbandonati.