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La sanità è in ginocchio, ma può ancora andare peggio.

Sanità: Carenza di personale, liste di attesa più lunghe, pensionamenti senza sostituzioni. La mancanza di programmazione del centro-destra sta mettendo in ginocchio la sanità abruzzese

La completa assenza di programmazione da parte della Giunta regionale di centro destra e dell’Assessore Nicoletta Verì, sta mettendo in ginocchio il sistema sanitario regionale. Due Asl su quattro, quella di Teramo e quella di Pescara, non hanno un Direttore Generale. Per le altre due, a Chieti manca il Direttore Sanitario, all’Aquila manca il Direttore Amministrativo. Le liste di attesa si allungano, la carenza di personale è cronica, e continuano a latitare nuove assunzioni a seguito di pensionamenti. Proprio su quest’ultimo caso, avevo chiesto spiegazioni all’Assessore, dal momento che nel piano del fabbisogno mancava qualsiasi accenno a nuove assunzioni per sostituire gli operatori sanitari andati in pensione.

La sua risposta, nella seduta della Commissione Sanità del 30 ottobre scorso, fu che il meccanismo per la sostituzione dei pensionamenti sarebbe partito automaticamente, e avremmo avuto nuovo personale disponibile in fretta. Tutto ciò non si è verificato. In compenso, non abbiamo notizie né sul Piano Operativo, né sul Piano sanitario, né sul cronoprogramma relativo alla rete territoriale che, a parole, la maggioranza ha sempre ribadito di voler potenziare. Queste carenze ci stanno costando molto care: sono circa 130 i milioni di euro che dobbiamo pagare in termini di mobilità passiva. E, nonostante tutto, l’Assessore non viene più audita in Commissione Sanità da oltre quattro mesi, dimostrando che i proclami, sbandierati sui giornali e sui social, hanno ben poco riscontro nella realtà.

Per spiegare concretamente cosa significhi fallire sulla programmazione a lungo termine, è giusto raccontare ciò che sta succedendo in alcune strutture. All’Ospedale Renzetti di Lanciano, per esempio, non è ancora stato sostituito il primario di Gastroenterologia, già in pensione da diversi mesi, e attualmente nel reparto lavorano solamente tre medici. Un organico chiaramente insufficiente dal momento che, nello stesso reparto di Vasto, operano sei professionisti. Il personale è costretto a lavorare senza sosta pur di tenere in piedi i servizi necessari agli utenti, e il rischio è che la comprovata professionalità dei singoli medici, che vanno ringraziati per gli sforzi straordinari che compiono, sia messa a repentaglio da turni infiniti che minacciano i diritti inviolabili dei lavoratori.

Stesso discorso vale per il pensionamento dei Coordinatori sanitari dei reparti di oncologia e di chirurgia, i cui compiti, invece di essere assegnati a nuovo personale inglobato nella struttura, sono finiti in capo a personale che già ha responsabilità di coordinamento di altri reparti. Ma chiunque viva la realtà degli ospedali, sa perfettamente che è impossibile ricoprire il ruolo di coordinamento di due reparti distinti.

Eppure l’Assessore e la direzione generale della Asl 2 non si sono fatti problemi a scaricare sui lavoratori l’assenza di programmazione, che avrebbe consentito di iniziare un percorso di nuove assunzioni e di investimenti seri per il futuro della sanità abruzzese. E nei prossimi mesi, con l’imminente pensionamento di un urologo, del Direttore dell’area medica e di altri professionisti del Renzetti, la situazione si aggraverà ancora.

Se a questa cronica mancanza di personale, aggiungiamo il fatto che all’ospedale di Chieti agiscono 45 anestesisti, mentre per tutto il comprensorio lancianese e di Vasto ce ne sono solo 30, viene il dubbio che lo scopo dell’amministrazione politica e manageriale sia quello di accentrare tutti i servizi nel Capoluogo di Provincia. Sembra evidente che presidi come il Renzetti, che dovevano essere il fiore all’occhiello della nostra Regione, vengano piano piano abbandonati.

Dobbiamo pensare che l’idea sia quella di farli sparire?
Per avere risposte chiedo con forza che il Presidente della Commissione Sanità Mario Quaglieri di Fratelli d’Italia, dia seguito alle mie sollecitazioni e calendarizzi in fretta l’audizione dell’Assessore Verì, che non può continuare a evitare il confronto. È un suo dovere presentare il Piano Operativo, il Piano Sanitario e il cronoprogramma relativo alla rete territoriale alla Commissione Sanità.
Queste assenze ingiustificate non sono più tollerabili, perché ritengo che rappresentino una mancanza di rispetto non tanto nei confronti dei Consiglieri regionali, ma soprattutto verso i cittadini abruzzesi. Adesso è il momento delle risposte.