C’è ancora tanto amianto nei sotterranei dell’Ospedale Renzetti di Lanciano, nella visita ispettiva di oggi ho potuto riscontrare con i miei occhi dei particolari agghiaccianti sulla salubrità dei locali del nostro ospedale.
Mi sono recato in visita ispettiva a seguito della segnalazione di alcuni dipendenti che mi hanno mostrato una circolare di marzo in cui si chiedeva agli stessi di non passare nei sotterranei, senza però specificarne il reale motivo.
Negli uffici del direttore sanitario ho incontrato i carabinieri forestali che stavano eseguendo dei controlli sullo stato della bonifica dei locali con amianto, che sarebbe dovuta partire già dal 2015 a seguito delle analisi che ne accertarono la presenza.
Nella visita, che da quel momento in poi ho svolto insieme ai carabinieri della Forestale, abbiamo potuto riscontrare che l’amianto è ancora tutto lì e che il personale sanitario continua a transitare in quei corridoi senza neanche i DPI (dispositivi di protezione individuale) e che, addirittura, il personale tecnico, costretto ad entrare nei locali certamente contaminati, non abbia a disposizione una zona filtro in cui cambiarsi prima e dopo l’accesso, diventando dei portatori liberi di amianto anche all’interno dei locali di degenza e dei locali amministrativi.
Un fatto gravissimo se si pensa a quanto l’amianto sia nocivo sia per il personale sanitario che per i pazienti che, loro malgrado, potrebbero entrare a contatto con una sostanza altamente inquinante. Ma perché il personale continua a passare in locali dove è presente dell’amianto friabile?
La risposta ce l’ha fornita lo stesso personale sanitario. Sembrerebbe, infatti, che i percorsi alternativi a quelli vietati non sono stati tracciati, o comunque non sono stati comunicati al personale che si trova impossibilitato a muoversi tra i comparti del nosocomio senza transitare nei locali ad alto rischio.
La situazione è stata denunciata più volte dal sottoscritto, e anche dalle autorità competenti, ma nulla sembra portare verso la direzione di una facile risoluzione. Ci stupisce, quindi, che fino ad oggi nessuno si sia attivato per la tutela del personale e dei pazienti e che la circolare del direttore generale Orsatti, che inibisce il passaggio nei locali sotterranei, non abbia trovato seguito nella struttura poiché il Direttore di Area medica pare non abbia fornito al personale né un percorso alternativo né quegli elementi di sicurezza, indispensabili per operatori sanitari e pazienti.
In attesa della bonifica, che ci auguriamo parta nel più breve tempo possibile, chiediamo che vengano immediatamente dotati medici ed infermieri di DPI (mascherine, guanti, copri scarpe, camici ecc) e che sia adibita una zona filtro per il personale tecnico. Interventi che riteniamo indispensabili nel minor tempo possibile e su cui invitiamo l’Assessore Verì a vigilare affinché siano portati adeguatamente a termine.