Ho depositato in questi giorni un esposto indirizzato alla Procura della Repubblica per far luce sulle nomine dei Primari dei reparti di Cardiologia e Geriatria dell’Ospedale di Vasto. Il capogruppo pone l’accento, tra le altre cose, sull’arbitrarietà con cui il Direttore della Asl 02 Lanciano Vasto Chieti, avrebbe nominato i Primari senza tener conto della classifica stipulata dalla commissione giudicante del bando pubblico indetto a tale scopo. Infatti non sono stati nominati al ruolo i professionisti con il punteggio più alto ma quelli arrivati in posizioni inferiori. La vicenda, trattata anche all’interno della Commissione Vigilanza di Regione Abruzzo presieduta da Pietro Smargiassi, anch’esso esponente del Movimento 5 Stelle, presenta vistose incoerenze che ho riportato analiticamente nel corposo carteggio consegnato alla Procura, con il fine di valutare nella sede preposta se ci sono fattispecie di reato per le quali la legge richiede la procedibilità.
Siamo davanti a un caso molto delicato prima di tutto c’è un vizio di forma indiscutibile sui tempi. Infatti entrambi gli avvisi pubblici, rispettivamente giugno 2020 per il reparto di Cardiologia, e gennaio 2021 per il reparto di Geriatria di Vasto, all’articolo 10 riportano che “Il termine del procedimento è stabilito in 12 mesi da calcolarsi a far data dalla scadenza del termine per la presentazione delle domande”. Questo parametro non è stato rispettato e ciò basterebbe a rendere nulle le procedure di nomina.
Ma il nodo principale da sciogliere è sul perché nell’Ospedale di Vasto, per ben due volte, candidati arrivati secondi o addirittura terzi nella classifica finale stipulata dalla Commissione esaminatrice, siano passati avanti ai professionisti classificati primi e abbiano ottenuto l’incarico dal Direttore della Asl 02 Thomas Schael.
Abbiamo affrontato la questione anche in sede di Commissione vigilanza per capire quali sono state le motivazioni della sua scelta e perché è stata così in disaccordo con quella della Commissione esaminatrice. Dopo l’audizione sono restate tutte le perplessità perché, se è pur vero che al momento della nomina la legge allora in vigore (n. 502 del 1992 art 15) consentiva al “direttore generale individuare il candidato da nominare nell’ambito della terna predisposta dalla commissione…”. E’ altrettanto vero che “se intende nominare uno dei due candidati che non hanno conseguito il migliore punteggio, deve motivare analiticamente la scelta…”. E questa motivazione analitica non c’è!
Anzi quello che si evince leggendo tutte le carte è che le motivazioni espresse sono molto deboli e a volte contraddittorie. Per esempio nella nota ufficiale con la quale si individua il candidato prescelto come direttore della UOC Cardiologia-UTIC di Vasto, si dichiara che “l’azienda intende favorire il trattamento dei disturbi del ritmo cardiaco con l’uso di pacemaker”, per arrivare infine ad individuare anche con questa motivazione la figura professionale della Dott.ssa Nanda Furia a discapito del primo classificato. Ma, oltre al fatto che di “pacemaker” nell’avviso originale non vi è traccia, e il termine di “Aritmologia” viene usato solo per indicare un servizio erogato a Chieti e non a Vasto, sede dell’avviso. E’ da sottolineare, inoltre, che in questo procedimento di “valutazione” non c’è una analisi e non c’è confronto tra le caratteristiche dei candidati. Ancor più evidente la situazione creatasi per il reparto di Geriatria, dove il direttore Schael arriva a nominare addirittura il terzo classificato a discapito della Dottoressa Claudia Sacchet, che ha ottenuto il punteggio più alto e che ha dedicato anni della propria esperienza al servizio del reparto. Le motivazioni addotte dal Direttore ,anche in questo caso, non sembrano in alcun modo collegate o collegabili ai requisiti inseriti nel bando.
Questi sono solo due dei tanti esempi contenuti nell’esposto che mi spingono a credere che il Direttore Schael abbia nominato su scelte arbitrarie e non analitiche e inconfutabili. Contravvenendo, a mio avviso, a quanto previsto dalla normativa allora vigente. E’ palese è lo scontento dei professionisti sanitari per il ripetersi di queste “anomalie” all’interno della Asl 02 e cresce sempre più la preoccupazione che, come già avvenuto per altri reparti in simili condizioni, i dirigenti medici che vi si trovano coinvolti scelgano di trasferirsi verso realtà meglio gestite. Mi auguro quindi che la gli organi di controllo chiariscano se ci sono estremi per procedere. E auspico che nel futuro ogni criterio di scelta, necessario all’ottenimento dell’incarico, sia inserito nel bando fin dal principio e non aggiunto in corso d’opera o valutato ad personam. Non possiamo trovarci di fronte a uno svilimento del principio di correttezza e di merito a cui la sanità pubblica dovrebbe sempre puntare. Oggi fortunatamente l’interpretazione della norma è ancora più chiara, infatti, grazie al Decreto Concorrenza è stato riscritto l’articolo 15 del decreto legislativo n.502 del 92 rimuovendo ogni arbitrarietà nelle scelte e stabilendo che “Il direttore generale dell’azienda sanitaria procede alla nomina del candidato che ha conseguito il miglior punteggio. A parità di punteggio prevale il candidato più giovane di età”. Questo è un passo avanti verso la meritocrazia che si aspettava da tempo.