Oggi leggendo i giornali sembra che il Presidente Marsilio negli ultimi anni ci abbia fatto uno scherzo.
Forse per quattro anni ha navigato a vista alla guida della Regione, lasciando l’Abruzzo sotto la morsa di una sanità da terzo mondo, con un servizio di trasporto pubblico imbarazzante e una rete di sostegno sociale inesistente, per conquistare gli abruzzesi con un effetto sorpresa da gran finale?
Oppure pensa davvero che in Abruzzo siamo così stolti da credere che quello che non ha fatto per tutto il corso della legislatura lo farà nell’ultimo anno di governo?
Se questa arroganza istituzionale non si traducesse in una drammatica quotidianità per tanti cittadini abruzzesi ci sarebbe da ridere. Ma la realtà che è sotto gli occhi di tutti è quella di una maggioranza di centrodestra in pezzi, che cerca di dimettere le pezze a colori a quattro anni di governo fallimentare e lontanissimo dalle esigenze dei territori.
Prendiamo, per esempio, la Rete Ospedaliera: un documento che non è mai passato al vaglio del Consiglio Regionale, e soprattutto delle commissioni; che nessuno sa bene cosa contenga e nel 2023 ancora sentiamo nel merito parole come “faremo e diremo”. Purtroppo l’unica certezza data dai fatti è che la regione a trazione Fratelli D’Italia, Lega e Forza Italia va avanti a colpi di Delibere di Giunta perché il Presidente Marsilio è incapace di governare attraverso l’organo democratico del Consiglio regionale. E le divisioni interne alla sua stessa maggioranza, che tenta di sminuire in modo imbarazzante, non gli consentono di utilizzare altri strumenti rispetto all’imperio della DGR.
Ma la rete ospedaliera non è l’unico nodo su cui si scontra l’inefficienza di questa Giunta. Pensiamo alle liste d’attesa: sono passati anni e non abbiamo altro se non gli atti di indirizzo rivolti agli operatori dei CUP – che tra l’altro aspettano ancora una stabilizzazione – per comunicare agli utenti di richiamare più in là. Un mero tentativo di indorare la pillola, poiché nella realtà a quanto pare mancano i calendari per le prenotazioni specialistiche e le liste non scorrono. Anche la mancanza di una strumentazione adeguata e la carenza cronica di personale, che questo Governo non è riuscito a sanare, giocano un ruolo determinante nelle lunghissime attese degli abruzzesi per accedere alle cure in ambito sanitario.
Per quanto attiene la sanità pubblica fanno sorridere anche le parole dell’Assessore con delega alla Sanità Nicoletta Verì, apparse sempre oggi sugli organi di stampa, che parla di gran risultato in merito alla centrale operativa unica per l’emergenza urgenza. Ma nei fatti siamo all’ennesimo buco nell’acqua, perché mettere due centrali operative in un’unica sala non vuole dire aver creato una centrale operativa unica. Poi la grande iniziativa delle automediche, spacciate come soluzione innovativa. A Chieti si usavano già dieci anni fa – incalza Taglieri – e i fatti hanno dimostrato che non significa dare più risposta ai cittadini. L’automedica arriva dopo l’ambulanza e se mancano i mezzi, manca il personale e mancano le ambulanze questi servizi certo non possono essere sostituiti dall’automedica. Inoltre sull’emergenza urgenza l’Assessore dovrebbe intervenire dando continuità ai medici del 118, che sono per la maggior parte convenzionati e non assunti da Asl. Stessa cosa per gli infermieri che svolgono un lavoro delicatissimo e non sono adeguatamente valorizzati.
Ma se la sanità è la prima grande competenza dell’Ente regione, la seconda è quella relativa al trasporto pubblico. E le cose in questo ambito non vanno certo meglio. Il trasporto pubblico è allo sbando: ci sono mezzi vetusti, in cui addirittura ci piove dentro. Continuano a mettere davanti annunci di acquisti di autobus nuovi, che però non arrivano mai. E quei pochi che sono arrivati erano tutt’altro che nuovi. Il personale di TUA è poco, e quello presente è costretto a turni massacranti e a viaggiare con mezzi inadeguati. Questo si traduce in disservizi per l’utenza e condizioni di lavoro pessime per il personale. Sono frequenti corse tagliate all’ultimo momento che congestionano gli spostamenti di studenti e pendolari, ovvero i primi fruitori del trasporto pubblico regionale.
Per quanto il sociale, per esempio, ci sono arrivate denunce di ragazzi con disabilità a cui non si riesce a garantire trasporti verso i servizi di assistenza. In alcuni casi viene chiesta agli utenti una compartecipazione così onerose da costringere i genitori a rinunciare al servizio. Tutto questo è inaccettabile e il centrodestra continua ancora a propagandare su quanto questa Giunta ha dato all’Abruzzo.
Probabilmente il Presidente della Regione Abruzzo sta provando, a reti unificate, a gettare fumo negli occhi agli abruzzesi tentando di far apparire coeso un centrodestra che invece non lo è, come dimostrano le dichiarazioni di esponenti di Forza Italia e il distacco della Lega dagli encomi al governo regionale. Noi saremo qui puntuali a ricordare ai cittadini la realtà. Una cosa è certa, un Presidente che si autoproclama come prossimo candidato per il centrodestra dovrebbe basare la sua rielezioni sulle cose già fatte, e non certo su ciò che sta per fare o che completerà nel prossimo mandato. Dopo ben quattro anni di governo regionale le chiacchiere contano poco.