La pandemia da COVID-19 ha rimesso al centro delle decisioni pubbliche e delle priorità individuali i temi riguardanti la salute, sia collettiva che individuale, quale bene comune. L’ emergenza sanitaria ha evidenziato che la salute è un bene che ha una valenza anche di tipo economico, non solo perché si producono prodotti e merci dedicate ma anche perché l’economia e il lavoro richiedono individui in salute e contesti sani che favoriscano la salute.
E’ emerso poi come la salute sia un bene essenziale per la sicurezza di un paese (economica, militare, commerciale) ed essa rappresenta un diritto di cittadinanza inalienabile, capace di garantire le libertà di scelta degli individui. Tutti gli ambienti e i contesti debbono generare salute a partire dai luoghi di Lavoro (medicina del lavoro) compresi quelli preposti alla cura. La salute non può che essere un carattere centrale di tutte le politiche pubbliche.
Tutto ciò premesso al Renzetti di Lanciano:
- perdiamo altri 12 posti letto accorpando i reparti
- gli unici due primari rimasti sono in quiescenza
- manca il direttore sanitario
- mancano gli Urologi, i Neurologi, i Cardiologi, i Radiologi, gli Ortopedici, gli Internisti, i Medici del Pronto Soccorso, i Medici del 118 e gli Anestesisti
- mancano gli Infermieri
- mancano i Coordinatori di reparto
- mancano i Tecnici di Radiologia
- mancano i Tecnici di Neurofisiopatologia
- mancano gli OSS
- manca il personale di supporto
Lo smantellamento della Sanità Frentana è avvenuto nel totale silenzio degli amministratori del territorio e con il benestare di Assessori Regionali che si sono voltati dall’altra parte e continuano a far finta di niente.
Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia hanno dimostrato ancora una volta la loro totale inadeguatezza al ruolo che gli hanno assegnato gli abruzzesi.