SANITÀ ABRUZZESE DISASTRATA: “FEBBO VANEGGIA PERSO NELL’OBLIO DEL NULLA COSMICO”
Sceneggiate, grida e bugie sono ciò a cui il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Mauro Febbo, ha abituato gli abruzzesi in questi suoi anni passati alla corte del Presidente Marsilio. Il suo disperato tentativo di ritagliarsi un ruolo nelle gerarchie della coalizione di centrodestra, a tutt’oggi passato in sordina, lo ha spinto più e più volte ad alzare l’asticella del grottesco, e sempre con risultati stupefacenti.
Oltre al suo inconfondibile stile caratterizzato da aggressività e insensati sproloqui, però, della sua azione politica non si ha traccia. I cittadini della provincia di Chieti e, soprattutto quelli di Lanciano, invece tengono bene a mente l’infinita serie di promesse elettorali che Febbo ha snocciolato in questi cinque anni e che ha puntualmente e irrimediabilmente disatteso, anche perché evidentemente concentrato sulla difesa d’ufficio dell’operato di questo governo regionale di centrodestra che ha disastrato la sanità abruzzese, piuttosto che rendere onore alle concrete esigenze della sua collettività.
Febbo difende l’indifendibile, e spesso lo fa in modo maldestro e goffo, tipico di chi è stato colto con le mani nella marmellata. Dovrebbe smetterla di mentire ai cittadini affermando che il trasferimento della Dialisi dall’ospedale Renzetti all’ospedale Atessa non equivale a spostare sui territori tale servizio poiché si tratta, appunto, di un semplice trasloco: non c’è nessun concreto beneficio in quest’azione ma solo lo spostamento dell’unità da una parte all’altra, con evidenti e comprensibili disagi in capo agli utenti.
Tira in ballo la costruzione del nuovo ospedale in risposta alla mia denuncia relativa alla carenza di personale in quello già esistente e, allora, vorrei chiedergli come intende reperire il personale medico sanitario ad oggi mancante per fronteggiare questa grave deficienza. L’operazione ‘taglia e cuci’ programmata da questo governo regionale è irrazionale, illogica e controproducente al punto da rischiare di mettere in ginocchio per vent’anni l’ospedale Renzetti. Febbo, oltre a slogan, becera propaganda e promesse da marinaio, ha qualche idea sensata?”.
Se veramente si volevano ottimizzare tempi e risorse a disposizione, si sarebbe potuto e dovuto edificare un solo blocco adiacente al presidio sanitario senza buttarne giù la metà dopo aver, negli anni, depotenziato una serie di servizi come Urologia, Oculistica e Otorinolaringoiatria che diventano quasi inesistenti durante il fine settimana. Oppure potremmo parlare anche del Pronto Soccorso che può contare sull’apporto di soli 7 medici, quando per mandarlo a regime dovrebbero essere almeno il doppio. Appare del tutto evidente come, una volta ridimensionate queste unità, l’ospedale Renzetti non rimanga di certo un Dea di primo livello in funzione del DM 70/2015 (che prevede determinati requisiti e caratteristiche per mantenere tale identità) ma, nella migliore delle ipotesi, un ospedale base palesemente declassato nella sua operatività.
Senza contare il dramma di servizi erogati solo alcuni giorni della settimana con tutti gli infiniti disagi che ne conseguono. Febbo, che si appresta a festeggiare i quindici anni consecutivi in Consiglio regionale, con due legislature spese tra le fila della maggioranza, dovrebbe ammettere la gestione fallimentare da parte del suo centrodestra invece di gettare fumo agli occhi dei cittadini al suo fine di coprire il malgoverno del Presidente Marsilio, dell’Assessore Verì e dei suoi colleghi di banco. Ma, forse, è troppo impegnato a ritagliarsi uno spazio all’interno del nulla cosmico nel quale è piombato prima di ricandidarsi, per la quarta volta, consapevole che la prossima legislatura la guarderà dai banchi dell’opposizione.