Aspetto con ansia le parole che l’Assessore Campitelli dirà in merito al futuro dell’Ospedale Renzetti. Sono veramente curioso di sapere come si risolveranno al fotofinish i tantissimi problemi presenti nel presidio e che, in oltre due anni, la Giunta Marsilio ha sempre evitato accuratamente, negando ogni forma di dialogo con le parti in causa.
Un modo di governare che si è palesato anche in Commissione Sanità con la bozza per la riorganizzazione della rete ospedaliera, un documento fondamentale per riscrivere la geografia degli ospedali in Abruzzo e liquidato dal centrodestra con 15 minuti di non discussione dopo due anni di attesa. Evidentemente è questo il valore che danno alla sanità nel nostro territorio, ed è per me incomprensibile come possa Campitelli ignorare le conseguenze che rischiano di abbattersi sull’Ospedale di Lanciano, nascondendosi dietro alla solita vuota propaganda.
Nella bozza di rete ospedaliera che presto arriverà in Giunta è prevista l’eliminazione della medicina nucleare, della dialisi nefro e della chirurgia maxillo-facciale. Come se non bastasse, durante lo scorso collegio di direzione della Asl 02, sarebbero arrivate dal vertice dell’Azienda, guidata dal Direttore Generale Thomas Schael nominato sempre dal centrodestra, indicazioni per recuperare 6 Unità Operative Complesse a carico del Policlinico di Chieti e a discapito degli Ospedali di Lanciano e Vasto. La proposta di rimodulazione comporterebbe per Lanciano il declassamento, oltre al Laboratorio Analisi, di Pediatria, Direzione Sanitaria, Centro Trasfusionale e Oculistica.
Oltre alla minaccia di depotenziamento che il Renzetti di Lanciano sta correndo, il presidio presenta gravissime lacune tra gli operatori. Allo stato attuale mancano 5 chirurghi, a cui si somma la carenza di radiologi, oculisti, cardiologi, otorini e urologi. Manca poi personale infermieristico, mancano primari, mancano coordinatori infermieristici, non si fanno più mammografie, ci sono problemi con lo svolgimento delle risonanze, e non è mai stato rinnovato il parco macchine. In più la seconda ambulanza h24 del 118 non è mai stata attivata e ancora non si vede la seconda TAC.
Si tratta di un disfatta sanitaria impressionante e, nonostante questo, si continua a puntare il dito contro il personale presente e costretto agli straordinari per garantire il miglior servizio possibile ai cittadini. Il collegio di direzione della Asl ha infatti visto nella presenza di troppe prescrizioni tra i lavoratori un problema per l’organizzazione delle attività. Dovrebbero sapere che per la legge 81/2008 è un loro dovere intervenire laddove il personale riscontri problemi, in modo che la qualità del servizio non ne risenta.