PASTROCCHIO PROGRAMMA GOL, TUTTE LE BALLE DI NATALE DEL CENTRODESTRA: PRIMA DEFINISCONO I CITTADINI “DIVANISTI”, E POI NON SONO IN GRADO DI FARLI LAVORARE
È un pacco vuoto il regalo che il centrodestra lascia sotto l’Albero di Natale degli abruzzesi, soprattutto di quelli più in difficoltà e alla ricerca di un lavoro. Una brutta sorpresa che arriva dalla pessima gestione dei fondi Pnrr stanziati per il programma GOL (Garanzia di occupabilità dei lavoratori), che in Abruzzo è totalmente inefficiente.
Io me ne ero già occupato in ottobre con una interpellanza a cui risposero “tranquilli, è tutto a posto”
La Regione, infatti, avrebbe mal calcolato il numero dei partecipanti prevedendo un avvio dei corsi di formazione con un numero minimo troppo basso di allievi e, a oggi, non sembra raggiunto il target dei partecipanti qualificati previsti dal Piano di Attuazione Regionale, rispetto al totale degli importi stanziati.
Ora, oltre alla programmazione futura, è a rischio anche quella in corso. Dalle notizie che apprendiamo sulla stampa, infatti, si evince che la Regione sarebbe intenzionata a procedere con una decurtazione e riparametrazione dei fondi. Un’azione retroattiva che rappresenterebbe l’unico caso del genere in Italia. Questo è il tanto propagandato Modello Abruzzo del centrodestra.
Il centrodestra, e in particolare l’Assessore competente Quaresimale, dovrebbe spiegare per quale motivo sono stati presi in giro gli utenti e messi in estrema difficoltà gli operatori dei centri per l’impiego, chiamati a gestire le richieste provenienti da chi è senza una fonte di reddito dignitoso.
Oltre alla grave beffa sui patti GOL, infatti, c’è anche l’incomprensibile scelta di aver scaricato sui centri per l’impiego il gravoso impegno di sopperire alla mancanza dei corsi di formazione per il Supporto Formazione lavoro.
Il Supporto è lo strumento di sostegno al reddito che ha sostituito il Reddito di cittadinanza, che il Governo nazionale ha tanto contrastato dimostrandosi, al pari della Giunta regionale, sempre più lontano dai reali bisogni dei cittadini.
I Centri per l’Impiego, quindi, nonostante siano stati depotenziati e soffrano di una grave carenza di personale, restano l’ultimo baluardo nel tentativo di essere vicini a chi chiede lavoro o riqualificazione professionale. Ma la totale mancanza di monitoraggio sui fondi utilizzati e di una programmazione puntuale, farà esplodere una situazione già disperata. A nulla servono le passerelle elettorali di chi mistifica l’accaduto nel tentativo di nascondere il fallimento delle politiche per il lavoro che, in un periodo tanto amaro, dovrebbero essere una priorità per restituire dignità alle persone in difficoltà.
La verità è che, al di là degli slogan e degli annunci da campagna elettorale, il centrodestra, in ogni grado istituzionale, si conferma una compagine politica distaccata dai cittadini, lontana dai territori e assolutamente sorda alle reali necessità degli abruzzesi.
Questi signori si ostinano a fare la guerra ai poveri, e non alla povertà, in una regione come l’Abruzzo dove il Cresa ha delineato un quadro allarmante: ben 35 abruzzesi su 100 sono a rischio povertà ed esclusione sociale; l’11%, delle 53mila famiglie che vivono in Abruzzo, è povero e il 28% non riesce ad arrivare a fine mese.
Questa è l’ennesima umiliazione che gli abruzzesi più in difficoltà devono subire dal Governo di centrodestra, che prima li ha definiti fannulloni, o divanisti, e ora non gli permette di lavorare perché incapace di gestire e mantenere quanto promesso.