Uno dei pochi aspetti positivi del cosiddetto “lockdown” che ha imposto un arresto brusco e forzato alle attività economiche e ricreative nel nostro paese, è stata la drastica riduzione dell’inquinamento atmosferico.
La crisi economica conseguente, ha colpito insieme a molti altri settori anche il mercato dell’auto, sul quale sono state attivate iniziative atte a favorire la sostituzione del parco auto circolante con veicoli più moderni e meno inquinanti. Ho proposto il taglio del 50% per tre anni per chi acquista una auto ibrida nuova o a Km zero a partire dal 2021.
Tra le misure contenute nel Decreto Rilancio per far ripartire il Paese dopo l’emergenza Coronavirus, il Governo ha previsto anche tutta una serie di incentivi per chi deve o vuole cambiare auto. I bonus rottamazione, acquisto e mobilità hanno un duplice scopo: da un lato quello di aiutare un settore come quello delle auto messo a dura prova dalla crisi scatenata dall’emergenza sanitaria e, dall’altro, quello di incentivare e sostenere una mobilità sempre più rispettosa dell’ambiente.
In aggiunta a questo si è osservata la presenza di un elevato volume di contenzioso riguardante il pagamento del bollo auto, con un totale di 800 mila atti notificati al 2019 riguardanti i dieci anni precedenti, per una evasione stimata, a detta degli uffici, del 30% in alcuni anni. Considerato l’importo medio della tassa ricavabile dal bilancio pari €156,91, e supponendo che gli atti riguardino in massima parte casi distinti, l’ammontare di questo contenzioso supererebbe i 125 milioni di euro, poco meno del totale di una intera annualità di riscossione.
In Campania e in Lombardia la strada scelta per ridurre il contenzioso è stata quella di concedere una riduzione dell’importo ai contribuenti che disponevano il pagamento automatico attraverso una procedura di domiciliazione bancaria come già in uso molto spesso per i servizi primari come luce e gas.
L’addebito automatico in Conto Corrente è un sistema particolarmente agevole per i cittadini, che non devono effettuare alcuna operazione, mentre offre agli Enti la garanzia dell’avvenuto pagamento nei tempi richiesti (a percentuale di addebiti insoluti è infatti inferiore all’1% a livello nazionale)
Calcolando uno sconto del 10% e una platea di aderenti del 5%, l’eventuale onere sarebbe di poco superiore a 700 mila euro, ovvero circa lo 0,5% del contenzioso in essere. Il che ci porta a ritenere che l’incentivo tenderebbe a trovare copertura già dalla riduzione dei costi di contenzioso.
Se si considera che in base alle dichiarazioni poste a verbale in commissione di vigilanza, dalla Dott.ssa Barbara Mascioletti, l’azione di recupero attraverso l’invio di avvisi di accertamento ha portato a un aumento della riscossione ordinaria di 15 milioni di euro per l’anno 2019, a fronte di ampie contestazioni per la scelta di richiedere annualità in apparenza prescritte, si può ampiamente sostenere che all’interno di questa maggiore imposta riscossa è agevole trovare la copertura per incentivare un comportamento virtuoso dei contribuenti attraverso una premialità in cambio di un pagamento tempestivo ed automatico.
Del resto in Regione Lombardia si è deciso di aumentare lo sconto dal 10% al 15% dopo un anno di applicazione della normativa, il che fa pensare che tra istituzioni e cittadino sia stato accertato un reciproco vantaggio.