La situazione dei macchinari della Asl Lanciano Vasto Chieti, “spiegata semplice”.
Affidiamo la nostra salute ad una Asl a più velocità, che pone il fattore territorio tra le prime cause di un buon servizio o di un servizio scadente. A rappresentare bene questa doppia velocità ci sono i macchinari in dotazione dei nosocomi. Ed ecco che se un cittadino è vittima di un malore ad Atessa sarà curato da una utilitaria, per dirla in gergo automobilistico, se invece si sente male a Chieti sarà servito da una macchina sportiva super accessoriata.
Ed è così che le due velocità di questa Asl possono rappresentare la vita o la morte per un abruzzese.
Nella conferenza stampa del 17 Ottobre 2019 tenuta a Vasto il direttore generale della ASL02, Thomas Schael, ha dichiarato pubblicamente che la Asl non investe in macchinari dal 2015. Dei 18mila elettromedicali in dotazione, il 75% ha più di 9 anni, invece dovrebbero essere sostituiti ogni 5-7 anni, affermazioni preoccupanti a cui si aggiungono le riflessioni sulle liste d’attesa che sono strettamente correlate alla funzionalità dei macchinari. Schael definisce le liste d’attesa inaccettabili e promette di rafforzare la radiologia tradizionale che ha necessità di essere rinnovata non solo a Vasto, ma anche nel Distretto sanitario di San Salvo. Si dimentica però dell’Ospedale Renzetti di Lanciano che dispone di una singola TAC modello “Siemens Emotion 16”, risalente al 2007. Un macchinario obsoleto che ha una scarsa affidabilità, tanto che nel 2017 è stato necessario sostituire per tre volte il tubo radiogeno, con elevati costi di manutenzione e necessità di trasferire pazienti su altri presidi per il blocco della attività. Hardware e software sono vecchi, per cui il dispositivo non consente di eseguire alcune tipologie di esami come la Cardio-TC o la Colon-TC ormai di uso comune e molto importanti nella radiologia diagnostica.
Stiamo parlando di una struttura che copre circa 10000 esami all’anno, richiesti dalla utenza esterna e dal DEA.
Le TAC di uso comune oggi sono quelle a 128 strati, e permettono di eseguire esami complessi in pochi secondi, impiegando dosi di raggi X notevolmente ridotte rispetto ai modelli attualmente in dotazione ai presidi di Casoli, Atessa e Gissi (2 strati) e Vasto, Lanciano, Ortona e Guardiagrele (16 strati).
Chieti dispone di una TAC 64 strati in Pronto Soccorso e una 128 strati in Radiologia.
Ma di cosa parliamo quando definiamo gli strati di una tac? Gli “strati” corrispondono alle immagini che vengono acquisite contemporaneamente con lo stesso fascio di raggi X. Le attrezzature moderne consentirebbero una maggiore produttività, più esami e meno liste di attesa, minore esposizione a radiazioni per i pazienti, quindi meno effetti collaterali, e la possibilità di sostituire esami particolarmente invasivi come angiografie e colonscopie, con Cardio-TC e Colon-TC eseguibili in pochi secondi.
La TAC esistente può essere spostata vicino al Pronto Soccorso, come hanno giustamente fatto a Chieti, per gli esami più semplici, tipici della maggior parte della diagnostica di quel reparto, mentre una TAC di nuova generazione dovrebbe essere data in dotazione per gli esami più specifici.
Ci tengo a rappresentare che siamo contenti nell’apprendere che i presidi di Vasto e San Salvo saranno dotati a breve di attrezzature moderne, anche alla luce delle promesse fatte in merito da anni e anni, ma riteniamo che anche i cittadini del comprensorio Frentano abbiano il diritto di essere curati allo stesso modo di quelli che risiedono nei territori dei DEA di Chieti e Vasto. Una responsabilità che chiediamo si assuma anche l’Assessore alla Sanità Verì poiché come è noto dovremmo garantire a tutti gli abruzzesi un servizio equo che non faccia differenza tra la vita e la morte in base alla residenza.