Nessuna programmazione dalla Regione e la ASL assente. Situazione inaccettabile
Un ennesimo fatto di cronaca mette in evidenza la fragilità del sistema di intervento emergenza urgenza nel territorio frentano, un settore sanitario essenziale per intervenire in tempo nelle situazioni più rischiose per i pazienti e salvare vite umane. Ma, al di là delle copiose promesse in campagna elettorale del centrodestra, la triste realtà dei fatti è che a causa del depotenziamento e dello svuotamento dell’Ospedale di Lanciano le ambulanze che lavorano sul territorio sono costrette a trasportare i pazienti in giro per l’Abruzzo e dirottarli verso gli ospedali di Chieti, Vasto e Pescara, lasciando il territorio scoperto per ore e costringendo chi ha necessità di un intervento di emergenza ad attendere i mezzi che arrivano da Casoli, o da altre località dislocate, causando notevoli ritardi.
La situazione di Lanciano è già critica poiché dispone di una sola ambulanza operativa h24 e un’altra attiva solo a mezzo servizio per 12 ore. Costringere questi due mezzi a fare il tour d’Abruzzo con i pazienti in urgenza è inaccettabile. Ma questa Giunta ci ha abituato a una gestione delle risorse pessima: c’è una totale assenza di riorganizzazione del servizio di emergenza urgenza in Regione e in particolare nella Asl 02. L’unico documento di programmazione regionale è il decreto attuativo 70 che risale addirittura alla precedente legislatura.
Gli atti quindi non ci sono o, se ci sono, non vengono applicati, come nel caso della delibera di Giunta 660 del 2019 che, a seguito delle nostre numerose battaglie, ha sancito che anche la seconda ambulanza venisse messa in servizio per tutte le 24 ore, eppure questa decisione della regione non è mai stata resa operativa dalla direzione Asl, nel silenzio assordante del centrodestra che invece dovrebbe controllarla.
Inoltre, presentai io stesso una mozione con tre punti per potenziare il sistema di emergenza territoriale 118, al fine di una riorganizzazione e stabilizzazione del servizio di emergenza urgenza. Ma la mozione giace in qualche cassetto e non è mai stata votata.
Il pressapochismo a cui ci ha abituato il centrodestra purtroppo si traduce concretamente in disservizi che i cittadini devono pagare, a volte anche a caro prezzo. Non si può far morire un ospedale e renderlo inutilizzabile per i casi più urgenti; non si può permettere che un territorio, che con il suo comprensorio conta oltre 50mila persone, sia servito solo da due ambulanze (di cui una a mezzo servizio) costrette, per di più, a girare l’Abruzzo in cerca di una struttura capace di accogliere le urgenze; non si può accettare che la Asl pensi ad abbassare i costi del servizio 118 mentre ci sono in essere enormi sprechi e pessima gestione delle risorse economiche e non si può accettare che in nessun ufficio regionale ci sia un atto che metta fine a questa spirale di disservizi.
Eppure le promesse del centro destra ce le ricordiamo tutti: i comizi in tono trionfalistico su quella che sarebbe stata la nuova riorganizzazione della sanità. Oggi, quelle promesse rimangono parole scritte su un programma elettorale che si è tramutato in un libro dei sogni per qualcuno e in un incubo per altri. È finito il momento degli indugi, la Giunta intervenga immediatamente, non si può più essere immobili davanti alla tutela della salute dei cittadini.
Al di là delle copiose promesse in campagna elettorale del centrodestra, la triste realtà dei fatti è che a causa del depotenziamento e dello svuotamento dell’Ospedale di Lanciano le ambulanze che lavorano sul territorio sono costrette a trasportare i pazienti in giro per l’Abruzzo e i risultati sono questi.