Questo è un mio emendamento, non approvato dalla maggioranza, che introduceva delle semplificazioni normative per i rifugi montani gestiti dal CAI o da associazioni senza fini di lucro.
Detto in due parole: in considerazione del fatto che si tratta di strutture raggiungibili solo a piedi, in posti difficilmente accessibili ma strategici per le escursioni in montagna, di consentire la somministrazione di alimenti e bevande con modalità semplificate, come avevamo richiesto anche per i Bed and Breakfast non imprenditoriali.
Se è un “rifugio” e ci puoi dormire, ci dovresti anche poter fare colazione o prendere un the caldo o un cucchiaio di polenta, come già in altre regioni. L’idea era quella.
Il testo proposto era: “Per i soli rifugi montani, in considerazione della finalità di queste strutture di offrire ospitalità e ristoro agli escursionisti in aree difficilmente accessibili, la somministrazione di alimenti e bevande agli ospiti alloggiati o in transito non è considerata “somministrazione al pubblico” ai sensi della legge 25 Agosto 1991, n. 287 e non rientra nell’ambito di applicazione del Regolamento CE 29 Arpile 2004, n. 852 sull’igiene dei prodotti alimentari”
Prendiamo atto che la maggioranza si è impegnata a considerare l’idea riscrivendola in modo diverso, speriamo con lo stesso spirito.