Si ascoltino i cittadini che vivono tutti i giorni i disservizi di una sanità in ginocchio
La sanità in Abruzzo è un fallimento totale. Il servizio pubblico non riesce a tenere il passo con le esigenze del territorio. Le non risposte dell’Assessore Verì alla mia interpellanza, nell’ultimo Consiglio regionale, sono la prova che questa Regione a trazione Fratelli D’Italia, Lega e Forza Italia, non ha minimamente idea della condizione di precarietà in cui si trova la sanità regionale.
Anche questa volta, infatti, l’Assessore Verì ha attuato una difesa d’ufficio della propria maggioranza. Ma è chiaro che non bastano più le scuse e lo scaricabarile sulle criticità ereditate dalla precedente Giunta. Appare evidente che dopo 42 mesi di governo regionale di centrodestra si naviga ancora a vista: non c’è nessun atto di programmazione e nessuna notizia in merito ai documenti che sarebbero in visione presso il tavolo di monitoraggio ministeriale, ma che non sono mai stati visionati dal Consiglio regionale e dai suoi rappresentanti. Tutto questo è davvero inaccettabile! L’Abruzzo paga il prezzo più alto di questo pressapochismo attraverso la carenza di servizi essenziali
Più volte abbiamo dato tutta la disponibilità, il credito e gli strumenti per iniziare un percorso comune che aveva come fine ultimo quello di migliorare la qualità della vita degli abruzzesi. Purtroppo la maggioranza non ha accolto i nostri numerosi inviti che si sono susseguiti in questi anni, ignorando i bisogni reali dei territori e dei cittadini. Le Asl navigano a vista e, mentre le direzioni strategiche di alcune aziende sanitarie probabilmente sono impegnate a fare politica anche all’interno dei reparti, in provincia di Chieti, per esempio, non è possibile fare esami diagnostici in tempi congrui, fare una Tac o una risonanza e altri esami essenziali. Tutto ciò non è più accettabile, noi continueremo ad ascoltare i cittadini e a presidiare i territori.
Sabato mattina saremo davanti all’Ospedale Renzetti di Lanciano per un incontro pubblico che darà voce a chi non ormai non ha più parole.