Passo indietro della dirigenza Asl sull’Ospedale di Atessa, arriva la seconda determina che riapre il pronto soccorso precedentemente chiuso dalla stessa Asl. Ad oggi, quindi, l’Ospedale di Atessa è attivo e riconvertito in struttura Covid con Pronto Soccorso senza però servizi generali e guardia medica. Una scelta che sembrerebbe dettata più dalla protesta sollevata dai cittadini che da un’analisi attenta sull’efficacia dell’offerta sanitaria.
Una deduzione a cui si giunge facilmente poiché, di fatto, chi si reca al pronto soccorso di Atessa non troverà dei reparti dedicati, non troverà una diagnostica ad uso esclusivo del pronto soccorso, rendendo così il primo intervento mancante di attrezzature invece fondamentali, come la Tac di cui si è tanto parlato ma della quale a oggi ancora non vi è traccia.
Il personale nonostante l’impegno e la professionalità indiscussa che spesso va a colmare le incertezze di una politica dirigenziale poco attenta, sarà costretto quindi a rimandare i pazienti nel vicino ospedale di Lanciano ogni qualvolta si presentino casi che necessitano di diagnosi ed esami particolari. Riteniamo pertanto indispensabile che ci sia una descrizione chiara dei servizi che oggi può assolvere il pronto soccorso di Atessa e per i quali invece si è costretti ad andare direttamente a Lanciano. Una necessità anche dettata dall’impossibilità di costringere i cittadini, in questo momento difficile, a rimanere in strada per più del tempo necessario ed evitare spostamenti inutili e assembramenti di persone all’interno delle strutture.
Ci troviamo davanti a una situazione atipica – incalza Taglieri – frutto probabilmente di indecisioni, pressapochismo e mala gestio da chi avrebbe dovuto dare un indirizzo chiaro alla struttura atessana rendendola operativa ed efficiente sia in questa situazione emergenziale che in una visione a lungo termine. Noi avevamo posto in essere delle proposte, categoricamente non ascoltate, ed oggi la situazione è purtroppo questa. Una situazione non certo spiegata dai numerosi esponenti della politica locale che ieri si sono passati la staffetta davanti all’ospedale in visione dell’attivazione della struttura Covid.
Mi spiacerebbe se ancora una volta questo importante nosocomio del territorio diventasse vittima di propaganda politica e strumentalizzazioni con lo scopo forse di gettare fumo negli occhi ai cittadini lasciando il personale in condizioni lavorative inadeguate senza gli strumenti necessari. Inoltre l’ospedale conta, ad oggi, solo 40 posti attivi sui 120 annunciati. Ritardo di fine dei lavori che è stato ben ammortizzato grazie alla buona volontà dei cittadini abruzzesi che hanno colmato le carenze della dirigenza e della politica stessa dimostrandosi ligi alle regole e alle direttive nazionali e locali, permettendo così al numero contagi di scendere in maniera sostanziale.