E’ stata ferma per oltre un anno, inutilizzata e ancora con i sigilli di fabbrica, una della 4 ambulanze donate dai consiglieri regionali del M5S Abruzzo alle 4 ASL Abruzzesi. Si tratta dell’ambulanza donata alla Asl 1 di L’Aquila. Un atto che assume i connotati di un vero e proprio sfregio nei confronti dei donatori, i consiglieri regionali M5S della passata legislatura che, grazie al taglio volontario dei propri stipendi erano riusciti ad acquistare i 4 mezzi per la somma complessiva di 280.000 euro. Ma soprattutto uno sfregio e un insulto a tutti i cittadini della provincia dell’Aquila, che non hanno potuto beneficiare di un mezzo per il soccorso in emergenza nuovissimo e all’avanguardia.
Lo abbiamo scoperto per caso nel corso di una visita ispettiva del collega Giorgio Fedele. Inutile dire che siamo esterrefatti e amareggiati nel vedere questo vero e proprio sfregio ai sacrifici di Sara Marcozzi, Pietro Smargiassi, e Domenico Pettinari, i quali nella passata legislatura, insieme agli allora consiglieri Gianluca Ranieri e Riccardo Mercante, avevano pensato ad una utile donazione in favore di tutti i cittadini.
Giorgio Fedele: “Nel corso della mia visita ispettiva all’Ospedale aquilano ho visto il mezzo parcheggiato con i sigilli di portellone e finestrini ancora intatti. Un mezzo fermo per oltre un anno che invece avrebbe potuto svolgere il servizio già pochi giorni dopo la consegna avvenuta a novembre 2018. Ho chiesto subito informazioni in merito e a sentire la dirigenza sembrerebbe che il funzionario incaricato di seguire la pratica per l’allestimento del veicolo non abbia dato seguito alla necessaria procedura per affidare il lavoro di preparazione ad una ditta specializzata”.
Eppure l’unica Asl a non adempiere alla messa in strada dell’Ambulanza è stata la Asl 1. Un ritardo che forse è da ricercare anche nella “mala gestio” politica e amministrativa che ha contraddistinto la dirigenza della Asl 1 che, in un anno, ha visto il rapido susseguirsi di tre Direttori generali nominati dagli assessori competenti di questa Giunta e di quella precedente. Un disordine organizzativo e politico che ben si palesa con il clamoroso ritardo per la messa in strada di un mezzo che non avrebbe dovuto richiedere tutto questo tempo, anche perché ogni ambulanza è stata predisposta secondo le indicazioni provenienti dalle singole Asl di riferimento: pianale, lettiga e allacci per macchinari sono stati realizzati come richiesto alla Asl 1, alla quale spettava solo il compito di dotarla dei farmaci, delle bombole d’ossigeno e degli apparecchi elettromedicali.
Un lassismo che viene pagato soprattutto dai cittadini abruzzesi poiché mentre ci sono intere zone, nel territorio della Provincia dell’Aquila, che fanno fatica ad essere raggiunte da mezzi di soccorso, un’ambulanza nuova di zecca viene lasciata marcire in un parcheggio. Non sappiamo se tutto ciò dipenda da negligenza, disinteresse o da volontà specifica di non far circolare il mezzo da noi donato, l’unica cosa certa è che il territorio aquilano per oltre un anno non ha potuto beneficiare di un veicolo per il soccorso senza nessuna ragione plausibile. Andremo in fondo a questa storia perché qualcuno dovrà assumersi la responsabilità dell’accaduto.